​“Ho avuto un infarto, cerco i 3 angeli che per un’ora hanno tentato di rianimarmi”

la testimonianza dom 12 luglio 2020

Vasto La storia a lieto fine di Sandro Soldi, colto da arresto cardiaco in una ordinaria mattinata del 6 maggio 2020

Attualità di Lea Di Scipio
2min
​“Ho avuto un infarto, cerco i 3 angeli che per un’ora hanno tentato di rianimarmi” ©personale
​“Ho avuto un infarto, cerco i 3 angeli che per un’ora hanno tentato di rianimarmi” ©personale

SAN SALVO. “Erano circa le 10.30 del mattino quando sono stato colto da arresto cardiaco. Da quel momento fino ai successivi 4 giorni circa ho il vuoto assoluto. Ho dovuto anche ricostruire successivamente quello che avevo fatto nelle ore precedenti al malore, perché l’avevo praticamente rimosso”.

Così Sandro Soldi, 44 anni, spiega alla nostra redazione ciò che gli capitò in una ordinaria giornata di maggio 2020, il 6, quando inaspettatamente la sua esistenza ha subito uno scossone (Leggi).

Un’esperienza dura che “oggi posso testimoniare di persona”, sottolinea, raccontando tutta la sequela di “fortunate coincidenze” che gli hanno permesso di sopravvivere, ma non solo.

Sì perché “è grazie alla tempestiva chiamata del 118 e all’arrivo dei sanitari, tre persone che ben un’ora hanno svolto le manovre di rianimazione, alternandosi e dimostrando grande professionalità e caparbietà, se miracolosamente mi sono salvato”.

E ancora: “Mi trovavo dentro gli uffici dell’officina San Salvo Diesel quando di colpo sono letteralmente caduto a terra e da quel momento tutte le persone attorno a me hanno avuto la prontezza di reagire, prendendo in carico la mia stessa vita. Mi ero lì recato per effettuare dei controlli alla macchina che sembrava desse qualche problema. Ero a San Salvo per sbrigare un po' di commissioni per mia madre e non so come sarebbe andata se mi fossi sentito male, da solo, in auto”.

Sandro da quel momento era, quindi, nelle mani di quanti lo circondavano e che senza pensarci due volte hanno fatto il possibile per lui, nessuno escluso.

“Mi piacerebbe poter incontrare i tre sanitari del poliambulatorio di San Salvo da dove è partita l’ambulanza. Sono arrivati e hanno svolto le manovre del caso. Da lì sono stato condotto prima all’ospedale di Vasto per stabilizzarmi, e poi a Chieti. Sono rimasto in coma farmacologico per un po', hanno provato a svegliarmi l’8 e poi ancora due giorni dopo per verificare come stessi”.

Le condizioni di Sandro, infatti, sono parse inizialmente molto critiche e non era possibile stabilire come sarebbe andata la sua ripresa.

“Mi ritengo un miracolato. Avrei potuto riportare dei danni consistenti perché sono rimasto per qualche minuto senza ossigeno e i miei organi ne potevano restare compromessi. Ho rischiato di non farcela ma, anche a detta degli stessi medici, c’è stata una svolta positiva improvvisa”.

Dalla sera alla mattina, da un giorno all’altro, i dottori hanno potuto scrivere una pagina felice sull’evoluzione della salute di Sandro, che oggi vorrebbe poter conoscere quei tre angeli che gli hanno permesso di riabbracciare i suoi cari.

“Ho già ringraziato i dipendenti dell’azienda. So che anche tante persone hanno pregato per me, primi fra tutti mia moglie, che mi è stata sempre vicina, i miei parenti ed amici, con i loro messaggi e chiamate d’affetto. I medici mi hanno, inoltre, inserito un defibrillatore sottocutaneo che in caso di aritmia dà delle scosse leggere al cuore. Nonostante tutto non mi sono abbattuto e forse è stato anche per questo mio atteggiamento che a distanza di pochi mesi sto tornando alla mia vita di sempre”, conclude sereno e grato.

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