Al Teatro Rossetti dibattito con i candidati politici sul futuro di giustizia e libere professioni

3 minuti a testa mer 21 febbraio 2018

Vasto Evento organizzato dai Consigli dell'Ordine degli Avvocati e dei Commercialisti di Vasto

Politica di Sara Del Vecchio
4min
L'incontro con alcuni candidati su "La giustizia e le professioni nel futuro Parlamento" ©Vastoweb
L'incontro con alcuni candidati su "La giustizia e le professioni nel futuro Parlamento" ©Vastoweb

VASTO. Otto candidati sul palco e 3 minuti a testa per rispondere a tre domande. Ieri pomeriggio alcuni dei rappresentanti delle forze politiche che si sfideranno alle prossime elezioni del 4 marzo hanno preso parte all'incontro organizzato dai Consigli dell'Ordine degli Avvocati e dei Commercialisti di Vasto a Teatro Rossetti dal titolo "La Giustizia e le Professioni nel futuro Parlamento. Parliamone prima!".

Un incontro che ha voluto far luce su alcune delle tematiche che stanno più a cuore ai vastesi, ma più in generale agli abruzzesi, prima fra tutte la questione della chiusura - posticipata al 2020 - dei Tribunali di Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona. Ma anche la questione dello status attuale delle libere professioni, con il tempo sempre più depauperate da una legislazione che non le tutela. Obiettivo dell'iniziativa è stato quello di lasciare che i futuri parlamentari esponessero le proprie idee, i propri progetti e le proprie soluzioni ai problemi proposti, con la speranza che possano trovare concreta realizzazione quando l'Abruzzo vedrà a Roma i suoi rappresentanti.

A prendere per primi la parola sono stati Vittorio Melone, presidente dell'Ordine degli Avvocati di Vasto, e Francesco Pietrocola presidente dell'Ordine dei Commercialisti e degli esperti contabili di Vasto. "Questa iniziativa ripropone una giornata che si è svolta a Roma : ascolteremo da voi qual è il futuro che ci aspetta nel Parlamento che voi immaginate e noi vi diremo quello che ci aspettiamo dal futuro Parlamento che noi immaginiamo secondo le nostre proposte di coinvolgimento e di intervento sulle libere professioni oggi in crisi". A moderare il dibattito è stato il giornalista Gianni Quagliarella.

La prima domanda sui Tribunali di prossimità ha visto queste risposte: "La proposta dell'unione dei Tribunali di Lanciano e Vasto è quella che intendiamo sostenere - ha detto Camillo D'Alessandro (PD). La Regione farà la sua parte perché potrà intervenire laddove ci fosse esigenza di copertura finanziaria: tra le esigenze finanziarie sono incluse quelle inerenti al personale dei tribunali. Il personale verrà pagato dalla Regione che potrebbe fornire anche adeguata formazione specifica."

Andrea Coletti (M5S) ha detto: "Prima di tutto invece di continuare a fare proroghe di anno in anno, salviamo definitivamente questi tribunali, perché non si può lavorare senza sapere se fra uno, due o tre anni il Tribunale sarà aperto o meno. Per la geografia giudiziaria il M5S propone la costituzione di una Corte d'Appello condivisa, cioè saranno i magistrati che andranno a fare un'udienza in un Tribunale evitando così lo spostamento decisamente costoso di avvocati, imputati, carcerati ecc.. Ci sarebbe un risparmio di tempo e di denaro".

"La riforma che prevede il taglio dei tribunali non è prevista dalla Costituzione per cui possono essere effettuate modifiche - ha detto Etel Sigismondi (FdI) - e la politica deve riflettere su questo. L'Abruzzo è una regione in cui è fondamentale spendere ed investire sul territorio e una chiusura dei tribunali andrebbe nella direzione opposta".

"Nella prossima legislatura il paese deve cambiare la sua politica altrimenti la rabbia continuerà ad aumentare - ha detto Enrico Di Giuseppantonio (Noi con l'Italia). Sull'unione dei Tribunali di Vasto e Lanciano non sono affatto d'accordo perché l'intesa fra i due sindaci non potrà essere portata avanti. Far restare una sola sede ma dividendo servizi fra le due città non passerà mai. Io credo che chi verrà eletto deve saper fare squadra e difendere i Tribunali nella loro autonomia".

Fabio Blasioli (Dieci volte meglio) ha detto: "Vogliamo innanzitutto che queste strutture devono rimanere sul territorio e questo movimento di risorse e gestione deve essere accompagnato da formazione e digitalizzazione."

"Nessuno di noi vorrebbe la chiusura dei Tribunali di Vasto e Lanciano - ha esordito Tiziana Magnacca (FI). Dovremmo tuttavia tutti avere un po' di senso pratico scegliendo la strada che ottimizzi le risorse, onde evitare che la Procura venga dismessa nel nostro territorio e lo dico da sindaco, so che valore ha come presidio di giustizia. Chi sarà eletto sono certa che proverà ad evitare la chiusura perché so che questa ipotetica soluzione non può essere considerata un fatto meramente finanziario, ma va vista anche come sociale, morale e culturale".

Massimo Carugno (Insieme) ha detto: "Come avvocato di Sulmona condivido il problema della chiusura Tribunali, come soluzione l'unica strada è l'accordo fra le due coppie di presidi di legalità. Sono convinto di questo, ma questa vicenda abominevole nasce in un contesto per cui la Magistratura vuole la chiusura dei Tribunali piccoli perché vuole lavorare in quelli grandi, con sezioni e specializzazioni e non bisogna studiare tante materie. A mio avviso gli avvocati di prossimità sono il meglio dell'avvocatura italiana perché rendono servizi con grande professionalità".

"I Tribunali rimangono aperti fino al 2020 perché il Governo ha fatto un decreto su iniziativa del Ministero della Giustizia - ha detto Federica Chiavaroli (Civica Popolare) quello che penso è che gli altri Tribunali minori in Italia sono stati chiusi quindi non credo che convinceremo gli altri parlamentari non abruzzesi che l'Abruzzo sia una regione così eccezionale che dobbiamo tenere tutti i Tribunali minori aperti. Penso che la proposta ragionevole sia tenere aperti 2 Tribunali che operano su 4 sedi perchè la norma vigente dice che la regione può farsi carico delle spese dei Tribunali soppressi tenendoli aperti".

La seconda e la terza domanda hanno riguardato i progetti, le opportunità e le agevolazioni inerenti le libere professioni, oltre alla promozione della sussidiarietà e ai rapporti fra Pubblica Amministrazione e professionisti. Sono stati toccati numerosi temi nel corso del dibattito, a partire dalla necessità di innovazione e competenze specialistiche, ma anche di un più idoneo ambiente economico e di una adeguata ricompensa per chi lavora in particolare nella Pubblica Amministrazione. Le prossime riforme dovranno dare spazio ai giovani, dovranno includere una tutela fiscale e previdenziale per le numerose categorie che troppo spesso risultano penalizzate dalla propria professione.

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