​Dalla Serie D alle stelle. Chi compra, dove e come è cambiato lo scouting

CALCIOMERCATO mar 12 dicembre 2017

Vasto Jacopo Murano è l’ultimo caso di giocatore delle serie inferiori capace di attrarre l’attenzione di una squadra di A

Calcio di La Redazione
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Jacopo Murano ©web
Jacopo Murano ©web

Tra poco meno di un mese avrà inizio la sessione invernale di calciomercato, che in tanti vorrebbero abolire, allenatori in primis. In Premier League ad esempio la mozione è stata approvata e ciò rappresenta un primo grosso stravolgimento delle logiche di mercato, soprattutto per un campionato sempre ricco di clamorose trattative anche nel freddo gennaio. In Italia, l’obiettivo, è soprattutto quello delle piccole squadre di trovare un buon nome (magari in attacco) che possa imprimere l’accelerata necessaria per la tanto sospirata salvezza.

Uno studio recente di Bwin analizza nel dettaglio come e quanto sia mutato il calciomercato negli ultimi anni, l’attività di scouting e le preferenze di singoli club e campionati di appartenenza. Esistono tornei più nazionalisti ed altri decisamente esterofili: vi sono club affezionati ad un tipico mercato ed altre invece decisamente più focalizzate sui vivai.

Il campionato in assoluto che più mira al mercato estero è quello della Premier League: 2/3 delle trattative concluse in entrata hanno portato in Inghilterra giocatori appartenenti ad altri campionato. Di contro, solamente il 5% dei giocatori inglesi hanno deciso di migrare all’estero, come da tradizione. Il mercato più nazionalista in assoluto è quello italiano, dove al contrario di quanto avviene Oltre Manica 2/3 degli acquisti provengono dal prodotto interno.

In quest’ottica la Juventus è in assoluta controtendenza rispetto alle big europee: il 71% dei suoi acquisti proviene dalla Serie A, come dimostrano gli ultimi grandi colpi. Da Higuain a Pjanic, Bernardeschi e Dybala: tutt’altra storia all’estero. Il City, squadra che più ha speso in assoluto negli ultimi 10 anni, nel 66% dei casi ha acquistato giocatori fuori dalla Premier, alla stregua di Real, Psg e soprattutto Bayern. Questi ultimi eccezion fatta per i casi di svaligiamento del Borussia Dormund (Lewandoski, Gotze, Hummels), ha sempre acquistato all’estero i suoi fuoriclasse.

Il caso Vardy, passato dalle categorie inferiori al titolo in Premier col Leicester, ha fatto ripensare qui in Italia al calcio dilettantistico e ai suoi protagonisti. Jacopo Murano è l’ultimo caso di giocatore delle serie inferiori capace di attrarre l’attenzione di una squadra di A, la neopromossa Spal nello specifico. L’attaccante, autore di ben 90 reti negli ultimi 4 anni col Savona, è stato acquistato e poi girato in prestito al Trapani. E come non ricordare il più eclatante dei casi, quello di Fabio Grosso, in 5 anni dai Dilettanti a Campione del Mondo.

Esistono poi casi di squadre particolarmente affezionate a determinate nazionalità. Vedi il City con la Spagna, a causa degli allenatori di matrice iberica avuti negli anni come Pellegrini a Guardiola. L’Atletico, attento al mercato portoghese: Diego Costa il primo, Tiago, Gaitan e soprattutto Falcao. Caso più eclatante è l’Arsenal, da oltre 20 anni sotto la guida di Wenger: anche l’ultimo grande colpo estivo arriva dalla Francia e risponde al nome di Lacazette.

C’è poi chi è figlia del mondo, da sempre, come l’Udinese capace di scoprire i suoi talenti dai posti più improbabili, acquistandoli a cifre ridicole e rivendendoli profumatamente. Lo scouting infine, profondamente mutato: non più solo Argentina e Brasile, ma adesso è soprattutto dall’Europa dell’Est che si scovano i maggiori talenti.

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