​Pensioni basse e sempre più lontane, sale il malcontento dei cittadini vastesi

PROBLEMA ANNOSO mer 17 gennaio 2018

Vasto “Non siamo affatto persone di serie B. Il sistema italiano è contaminato e ci ha tradito”

Attualità di La Redazione
2min
Pensionati ©Bari Today
Pensionati ©Bari Today

VASTO. 41 anni di contributi e la pensione arriverà forse nel 2023 con la riduzione dell’importo. E’ questa la situazione di un cittadino vastese che, dopo aver lavorato per molti anni in una fabbrica del posto, è costretto ad attendere ancora 5 anni prima di godersi la sua pensione, con uno stipendio più basso del previsto.

“I sindacati stanno dormendo, non ci danno ascolto – commenta l’uomo - tasse da pagare, crisi lavorative, politici che hanno diritto al vitalizio con un solo giorno in Parlamento. Tutto questo è ridicolo. Non siamo affatto cittadini di serie B.”

“Dopo 42 anni e 6 mesi e la fatidica domanda all’Inps sono riuscito ad andare in pensione all’età di 57 anni - aggiunge un ex muratore e magazziniere – posso ritenermi fortunato perché se mi giro intorno la situazione è più pesante del previsto.”

“Ci vuole un bastone, una guida. Il sistema italiano è contaminato e ci ha tradito. Dopo essere andato in pensione, ho avuto una diminuzione di più di cento euro dello stipendio. Lo Stato mi ha voltato le spalle anziché offrirmi agevolazioni, nonostante abbia lavorato per più di quaranta anni in fabbrica. Ci sono laureati con contratti carta straccia che non si ribellano. Potrebbero organizzare movimenti, scioperi e ribaltare completamente la situazione a Montecitorio. I governatori parlano di risorse, ma quello che vedo in aumento è la delinquenza.” Questo il commento di Carlo, un signore che di fronte ad una tematica così delicata come quella delle pensioni non ci ha pensato più di due volte ad esprimere la sua indignazione nei confronti del sistema previdenziale. E ancora: “Ho mia figlia che ha fatto un colloquio di lavoro in un’azienda di San Salvo. Il datore di lavoro l’ha demotivata dicendole che l’era della sicurezza è finita e che i licenziamenti sono aumentati in numero esponenziale di fronte ai ritmi incessanti di lavoro.”

Malcontento diffuso da parte di alcuni cittadini vastesi per il sistema pensionistico italiano e per il futuro al quale andranno incontro i giovani. Le più recenti novità sul tema delle pensioni prevedono un “innalzamento generalizzato di cinque mesi dei requisiti per andare in pensione che scatterà nel 2019 – si legge in un aggiornamento del Sole 24 Ore - ciò non toglie, però, che da gennaio per andare in pensione, in alcuni casi, si dovrà attendere qualche mese in più. Infatti, l’anno prossimo verrà parificato il requisito anagrafico per accedere al trattamento di vecchiaia: sia uomini che donne dovranno avere almeno 66 anni e 7 mesi di età. Di conseguenza la pensione si ‘allontanerà’ per le lavoratrici autonome, alle quali quest’anno sono richiesti 66 anni e 1 mese, e per le dipendenti del settore privato, a cui bastano 65 anni e 7 mesi”.

Inoltre, sarà necessario avere un anno in più di età per accedere all’assegno sociale, perché si passerà dagli attuali 65 anni e 7 mesi a 66 anni e 7 mesi, come stabilito già nel 2011 dalla riforma previdenziale Monti-Fornero. I requisiti per le altre tipologie di pensione, invece, non cambieranno.

Angela Menna

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