"Vincere è importante ma non è essenziale", in tanti alla tavola rotonda della PGS Vigor Don Bosco

educare a perdere ven 16 marzo 2018

Vasto Un incontro per discutere del "risultato" insieme a tecnici e operatori sportivi, genitori e piccoli calciatori

Attualità di Sara Del Vecchio
2min
Tavola rotonda con la PGS Vigor Don Bosco ©Vastoweb
Tavola rotonda con la PGS Vigor Don Bosco ©Vastoweb

VASTO. Si è svolta ieri, presso la Società di Mutuo Soccorso a Vasto, una tavola rotonda organizzata dalla PGS Vigor Don Bosco per trattare insieme agli operatori sportivi, ai tecnici e ai genitori dei ragazzi che frequentano il calcio, del tema del risultato. Un tema troppo spesso sopravvalutato, la cui importanza viene posta al centro delle discussioni e delle attività giovanili.

Alla presenza di Alessandro La Verghetta, presidente delle PGS Vigor Don Bosco e di numerosi relatori si è discusso di quanto in realtà il risultato di una partita o di una qualsiasi sfida fra squadre sia secondario rispetto al divertimento che lo sport può suscitare nei bambini.

"Lo sport è una scuola importantissima e dobbiamo essere felici quando vediamo i nostri figli o i nostri nipoti motivati nel giocare a calcio - ha detto il consigliere regionale Mario Olivieri. Tuttavia non dobbiamo stressarli sulla necessità di vincere e non dobbiamo esaltarli troppo quando giocano bene. Quello che è importante è che giochino divertendosi".

"Bisogna distinguere secondo me tra la scuola calcio a cui partecipano bambini fino al 12-13 anni e i giovanissmi. Nel primo caso non si dovrebbe proprio parlare di risultato - ha detto Michele Stivaletta, allenatore in seconda della Vastese Calcio - ma purtroppo mancano dei riferimenti, gli stessi allenatori puntano moltissimo sul risultato. I genitori dei ragazzi e la società sportiva dovrebbero mettere l'allenatore in condizione di lavorare in serenità".

In un dibattito fra i relatori e i presenti si è discusso di come sia importante alimentare i sogni dei bambini, ma rimanendo sempre con i piedi per terra, perché solo in questo modo il gioco e la sfida potranno apportare benefici, aiutando i piccoli a crescere e a maturare con sani principi.

"Quando si parla di bambini e sport bisogna sempre parlare di gioco sportivo, che è una metafora di vita, insegna ad apprendere le regole - ha detto la psicologa Valentina Silvestri. Genitori e allenatori devono puntare ad un unico obiettivo perché rappresentano i dei modelli per il bambino. E' importante vincere, ma non è essenziale, quello che è importante è come si vince. Troppe volte noi genitori ci rapportiamo ai nostri figli imponendo loro degli standard altissimi e a volte irraggiungibili, chiediamo prestazioni esagerate che sfiorano la perfezione. Questo non è positivo per loro, dovremmo piuttosto insegnargli a saper perdere".

Affrontare il tema dell'importanza del risultato nello sport rappresenta una sfida sempre più urgente, perché le società sportive rivestono un ruolo fondamentale nell'educazione dei ragazzi. In un'epoca storica in cui i punti di riferimento per i giovani acquisiscono confini sempre più sbiaditi, imparare ad accettare la sconfitta oppure impegnarsi a fondo per conquistare una vittoria vuol dire iniziare ad approcciarsi al mondo con lo sguardo di un adulto.

Presenti all'incontro anche Giovanni Menna, presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso, Giuseppe Di Francesco direttore generale del Cupello Calcio, il professor De Petra e in platea diversi membri della delegazione FIGC di Vasto e rappresentanti di società sportive del territorio fra cui Quattro Colli, Bagicalupo, Futsal Vasto.

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