Festa del Papà: il ricordo di Pino, Giuseppe, Maurizio e Luigi nelle parole delle loro "bambine"

amore eterno lun 19 marzo 2018

Vasto Quattro storie diverse ma un unico amore indissolubile, quello per il proprio papà volato in cielo

Attualità di Sara Del Vecchio
4min
Da sinistra: Lucia e papà Giuseppe, Jessica e papà Pino e papà Maurizio ©Vastoweb
Da sinistra: Lucia e papà Giuseppe, Jessica e papà Pino e papà Maurizio ©Vastoweb

VASTO. Oggi è la Festa del Papà, la festa di una delle figure più importanti all'interno della famiglia, la festa dell'uomo che simboleggia la protezione, la forza, il coraggio ma prima di ogni cosa l'amore. In questa giornata la tradizione cattolica celebra anche San Giuseppe, il "Padre" - nel senso carnale e spirituale del termine - di Gesù Cristo. Oggi è il giorno degli abbracci per chi ha ancora la fortuna di potersi stringere al petto del proprio papà, ma è anche il giorno del ricordo più forte per chi invece non ha più questa possibilità, come Serena, Lorena, Lucia e Jessica.

Serena ha perso il suo papà Maurizio nel 2009, quando aveva solo 19 anni. Maurizio era molto conosciuto tra Vasto e San Salvo, era infatti il titolare di un negozio di fiori che ancora oggi è un punto di riferimento per tutti i sansalvesi. "Mi manca non poter fare più niente con lui, dalle cose più semplici. Mi sarebbe piaciuto poterlo vivere all'interno del negozio, avrei avuto modo di apprendere tanto dalla sua esperienza. Da quando non c'è più gli equilibri si sono rotti, i ritmi famigliari sono cambiati, ma soprattutto magari il giorno del suo compleanno o nella festa del papà non posso più fargli gli auguri né per esempio comprargli una zeppola, mentre tutti gli altri hanno questa fortuna e spesso non se ne rendono conto. Io la figura di mio padre la vivo tutto i giorni attraverso chi lo conosceva bene e in negozio mi parla di lui, i suoi amici stretti, chi lo stimava e gli voleva bene. E' un legame che non potrà mai rompersi".

Lorena ha perso il papà Luigi quando aveva solo 2 anni e la sua innocenza la rendeva inconsapevole di quanto ingiusta potesse essere la vita. "Tra un mese saranno venticinque anni che mio padre è venuto a mancare. Una mattina di aprile di 25 anni fa, un incidente agricolo gli ha tolto la vita. Io avevo due anni e mezzo circa e già i pochissimi ricordi che avevo di lui, inevitabilmente, si sono affievoliti. Non mi restano che quelli raccontati da mia madre o le poche foto che ho di lui. Mia mamma è una colonna portante della mia vita, ma mi sarebbe piaciuto averlo qui ed essere cresciuta con lui, o per lo meno, se il suo destino sarebbe dovuto per forza essere quello di morire, avrei voluto vivermelo un altro po' per custodire dei ricordi nel cuore. Ed oggi, che è la sua festa, il pensiero va a lui. Godetevi i vostri papà e i vostri genitori! Abbiate cura di loro perché non staranno con noi per sempre, purtroppo. Date loro un abbraccio di quelli forti, fatelo per chi non può. Io lo darò alla mia mamma."

Poi c'è Lucia che ha visto andare via il papà Giuseppe, conosciuto da tutti come Pino, soltanto lo scorso giugno. Anche lui era molto conosciuto e stimato per via della sua attività lavorativa, ma più di tutto era amato per la simpatia e la risata con cui si approcciava alla vita, anche quando le cose non andavano bene. "Premesso che è una mancanza incolmabile, è un amico, un fratello e sicuramente molto più di un semplice papá. Per questo nonostante tutto penso di essere molto fortunata perché ho avuto l'opportunitá di essere cresciuta da una persona speciale. Per quella che è la mia esperienza gli somiglio molto e questo mi dá forza nel ricordarlo, come se lo vedessi in me e fosse sempre con me. Sorridiamo al cielo e festeggiamo con loro, festeggiamo perchè ci hanno messo al mondo e ci hanno permesso di godere di questa vita."

Infine c'è Jessica, che ha perso il papà Pino nel 2001, quando anche lei era solo una bambina di 11 anni. "Nonostante siano passati tanti anni questa festa mi lascia sempre l'amaro in bocca, perché non posso condividere questa giornata con lui che è un pezzo del mio cuore. Non potergli dire 'ti voglio bene' è una cosa che mi logora, ma lo penso tutti i giorni e lo ringrazio per i valori che ha saputo trasmettermi nonostante il poco tempo trascorso insieme. Non è vero che con gli anni il dolore si allevia, hai solo il tempo per razionalizzare ma la mancanza è sempre quella. Mi consolo sapendo che mi è sempre accanto e mi dà la forza, altrimenti non sarei la donna che sono oggi; faccio sempre ogni cosa al massimo perchè so che vorrebbe così e io voglio che lui sia orgoglioso di me, della figlia che non ha potuto crescere".

Quattro storie ed un legame d'amore indissolubile che poche parole non riescono ad esprimere, ma rendono forse l'idea di ciò che questi quattro papà hanno saputo seminare nel corso della loro vita. Quattro storie da cui trarre un unico insegnamento, quello di non perdere tempo e di vivere al massimo i papà, le mamme, i fratelli e gli amici che sono ancora qui con noi. Oggi allora un pensiero va a Pino, a Maurizio, a Luigi, a Giuseppe e a tutti i papà che sono in cielo e poi un augurio a tutti quelli che invece festeggeranno con i propri figli.

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