La storia di don Nicola Astore: "Ho capito il disegno che il Signore aveva pensato per me"

la vera gioia gio 10 maggio 2018

Casalbordino Alla base della sua vocazione tre episodi importanti

Attualità di Sara Del Vecchio
4min
Don Nicola Astore ©Vastoweb
Don Nicola Astore ©Vastoweb

CASALBORDINO. Era un bambino di fede, sin dall'età di 9 anni utilizzava il messalino della madre e ogni giorno recitava la liturgia per conto suo. Sentiva dentro di sé una chiamata ma era troppo giovane per riuscire a comprenderla pienamente. Don Nicola Astore a 14 anni si allontanò dal mondo della preghiera, iniziando a scoprire il divertimento insano, quello delle discoteche che coltivò fino all'eta di 33 anni. Credeva che nella musica e nello svago potesse esserci il senso più profondo della vita. "Nonostante tutto non riuscivo a trovare la serenità, l' esistenza mi risultava incomprensibile".

La storia di questo sacerdote ordinato solo due settimane fa presso la Basilica Madonna dei Miracoli di Casabordino è la storia di una vita difficile, ricca di segni da interpretare, una storia in cui il Signore, come sempre ha fatto la sua parte. Don Nicola ha origini britanniche ma ha vissuto tanti anni a Termoli, dove aveva un lavoro stabile e una relazione d'amore. Non gli mancava niente, ma non riusciva ad essere felice.

"Un giorno, nel 1993, mi trovai a prendere parte ad un incontro con il gruppo del Rinnovamento dello Spirito e fui toccato in modo particolare da alcune tematiche. Iniziai a frequentare la messa domenicale, senza sapere che da lì sarebbe iniziato tutto. Qualche anno dopo a Roma durante la celebrazione eucaristica il sacerdote lesse la parabola del "giovane ricco" in cui Gesù diceva a questo ragazzo benestante di partire e vendere tutti i suoi beni. Rimasi turbato, le sue parole mi scalfirono il cuore, ogni volta che riascoltavo questa parabola la sentivo in modo amplificato, come se qualcuno mi trafiggesse il petto.

Questo è stato il primo segnale che il Signore mi ha lanciato, ma non avevo ancora capito niente. Qualche tempo dopo mi recai a Napoli in gita per andare a vedere i presepi, nel parcheggio dell'autobus mi si avvicinò una mendicante che mi chiese acqua e cibo. Avevo solo un panino per me e una bottiglietta d'acqua, pensai che privandomene non avrei avuto niente per me. Ma all'istante mi tornò in mente il brano del Vangelo in cui il Signore disse "Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo dei miei fratelli più piccoli l'avete fatto a me" (Mt 25,40). Allora donai il mio pranzo alla donna, che mi abbracciò. Scoppiai a piangere e nel suo abbraccio percepii tutto l'amore del mondo, che era l'amore di Dio.

A San Giovanni Rotondo dove ero andato in gita, dopo essermi confessato e aver visto passare negli occhi del sacerdote tutta la storia della mia vita, decisi che il giorno dopo mi sarei recato a messa presso la cappella dell'ospedale di Termoli. Non ne conoscevo l'esistenza, questa cosa mi turbò, ero intimorito dalla direzione che la mia vita stava prendendo. A messa incontrai un'anziana di 75 anni, affetta dal Parkinson. Mi disse che aveva un desiderio, quello di poter tornare in chiesa tutti i giorni, la mattina presto e che non sempre aveva la forza. La sua richiesta mi spiazzò, come poteva fidarsi incondizionatamente di me? Da quel giorno l'andai a prendere tutte le mattine e la riportavo a casa prima di recarmi a lavoro. A volte salivo da lei e l'aiutavo a prepararsi. La sua riconoscenza fu immensa e mi fece comprendere la misericordia di Dio, l'importanza della cura verso l'altro".

Questi tre segnali che don Nicola ci ha raccontato si sono snodati in un arco di tempo in cui sono capitate molte altre cose. Nel 2007 fece un'esperienza di volontariato coi frati francescani presso il carcere minorile di Roma. Era una vita attiva, in cui ciò che contava era poter prestare tempo e presenza all'altro. Questo modus vivendi lo attirava ma non era certo di voler lasciare tutto, il suo lavoro, la sua macchina, la sua famiglia. Quando si recò a la Verna, in Toscana, capì che il Signore lo stava chiamando ad una vita contemplativa in cui avrebbe dovuto donarsi a Lui tramite la preghiera. Decise che era quella la direzione da intraprendere, seguì la sua vocazione: arrivò a Miracoli di Casalbordino e per tre volte chiese al priore di poter viver un'esperienza lì. Dopo tre risposte negative in cui si sentì rispondere che "lì non si facevano esperienze" fu richiamato per vivere dei periodi di ritiro. Il 01 settembre 2009 iniziò il suo cammino presso il monastero della Madonna dei Miracoli e il 14 settembre 2011 emise i voti temporanei.

Nel frattempo si ammalò ma la sua fiducia nel Signore era talmente grande che non smise di abbandonarsi a Lui. "Capii che mettendo tutto nelle sue mani si sarebbe occupato di me, ero sereno". L’11 febbraio 2017 emise i voti solenni, il 19 marzo il lettorato, il 22 aprile l’accolitato, il 29 ottobre l’ordinazione diaconale e il 26 aprile l'ordinazione sacerdotale. Adesso don Nicola è felice, ha compreso cosa sia la vera gioia dopo tanti turbamenti, tanti incontri e importanti decisioni, ma soprattutto dopo aver messo insieme tutti i pezzi del puzzle della vita che il Signore ha pensato per lui.


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