A Rocca San Giovanni una strada intitolata all'ex sindaco Francesco D'Agostino

grande uomo mar 07 agosto 2018

Vasto Un uomo amato da tutti, in primis come medico ma anche come primo cittadino

Attualità di Sara Del Vecchio
5min
Intitolazione strada a Francesco D'Agostino ©Vastoweb
Intitolazione strada a Francesco D'Agostino ©Vastoweb

ROCCA SAN GIOVANNI. Domenica 5 agosto il paese di Rocca San Giovanni ha voluto ricordare l'ex sindaco Francesco D'Agostino, attraverso l'intitolazione di una strada. Nasce a Casalbordino ma la sua famiglia ha vissuto a lungo a Pollutri dove una delle figlie ancora risiede. Immancabile la presenza dei suoi famigliari e degli amici che emozionati hanno ricordato l'ex primo cittadino e tutto ciò che ha fatto per la sua comunità. D'Agostino ha fatto della medicina la sua missione e in qualità di medico è stato amato e riconosciuto da tutti. Ma il suo impegno è andato oltre, investendo il sociale ed il mondo dell'occupazione, ripartendo dalla lavorazione della terra che necessitava di una sistematizzazione della forza lavoro. In qualità di sindaco si è occupato del rilancio della città, con la costruzione di infrastrutture che hanno migliorato la qualità della vita dei suoi abitanti.

Presenti alla cerimonia oltre all'attuale sindaco di Rocca San Giovanni Giovanni Di Rito, anche il sindaco di Pollutri Antonio Di Pietro e il sindaco di Fossacesia Enrico Di Giuseppantonio. La serata si è conclusa con un buffet in piazza offerto dalle figlie Michela ed Evelina e con una serata musicale offerta dal Comune di Rocca San Giovanni. Di seguito il curriculum di Francesco D'Agostino stilato proprio dalle figlie, affinché chiunque possa venire a conoscenza dell'operato di quest'uomo.

Curriculum:

Nasce a Casalbordino (CH) l’8 Aprile 1918 da Michelina Scota di Chieti e dall’Avv. Nicola D’Agostino di Pollutri, paese dove successivamente la famiglia tornerà a vivere.

Studente esemplare, compie gli studi presso il Collegio dei Padri Gesuiti dell’Aquila, dove consegue la licenza liceale con il massimo dei voti.

Si iscrive alla facoltà di Medicina dell’Università di Roma,dove si laurea nel 1945; conseguirà successivamente la specializzazione in Reumatologia.

Inizia la carriera di medico a Roma in qualità di assistente del Prof. Raffaele Paolucci, primario della Clinica Chirurgica del Policlinico.

Nel 1945 sposa Angela Turriani di Avezzano, studentessa di Pedagogia presso il Magistero di Roma, da cui nasceranno le figlie Michela ed Evelina (Lilli).

Nel 1948, a causa di una grave malattia del padre, Avv. Nicola D’Agostino, torna temporaneamente in Abruzzo ed inizia l’attività di medico prima a Pollutri, poi a Lanciano e nel 1949 a Rocca San Giovanni, paese che non lascerà più.

Il primo impegno nel sociale, nella sua terra di adozione,vede i giovani al centro della sua attenzione; organizza infatti attività sportive di vario tipo, fino a portare a buona fama la società ciclistica locale che, nelle categorie allievi, dilettanti e semi-professionisti, otterrà negli anni ’50 il maggior numero di vittorie in campo nazionale con atleti quali Gettuglio Del Pellaro, Franco Franchi, Zaramella e Giovannetti.

Nel 1953 Francesco D’Agostino fonda a Rocca San Giovanni lalista civica “Tre Torri”, a capo della quale sarà eletto sindaco nel 1953, e così nel 1959, nel 1963, nel 1967 e nel 1972.

Nel 1958 pone le basi per la creazione della “Cantina Sociale Frentana”, la prima in Abruzzo,inaugurata nel 1960.Rimarrà la sua opera sociale più significativa a Rocca San Giovanni, a cui dedica quasi 20 anni.

Nello svolgimento della sua attività di medico di tutti, professione che interpreta come una missione, in una comunità povera che usciva dalla guerra senza risorse, ha modo di rendersi conto di come l’agricoltura largamente praticata non è sufficientemente remunerativa e non dà da vivere. Di conseguenza l’emigrazione sta svuotando sia le campagne che il paese. Il caporalato la fa da padrone, le uve, una volta colte, vengono lasciate sui campi e quindi deprezzate.

Intuisce l’importanza del concetto di cooperativa allora agli albori, approfondisce il problema con intense letture, viaggi a Roma in cerca di finanziamenti nei ministeri che si occupano di agricoltura e viaggi nel Settentrione d’Italia dove tali cooperative erano già nate.

Con una non facile opera di persuasione, riesce a mettere in cooperativa gli operatori della zona. Nasce così, nel 1960,la “Cantina Sociale Frentana”, una svolta per l’economia agricola locale e per le famiglie degli agricoltori. Le uve, quell’anno, da £ 800 a quintale passano a £ 2000. Gli agricoltori cominciano finalmente ad avere un reddito sufficiente per vivere. La “Cantina” è oggi una realtà accreditata a livello non solo nazionale, che ha portato benessere e lavoro al paese e al territorio, oltre a favorire un indotto non indifferente.

Altre opere, non meno importanti, lo hanno visto protagonista e promotore, specie in qualità di sindaco. Parliamo di strade, costruzione delle scuole elementari e medie in paese come nelle contrade, servizi igienici, acquedotto, elettrificazione pubblica, della biblioteca comunale, di colonie residenziali.

E parliamo di reale valorizzazione turistica della costa. Nel recarsi a visitare i pescatori e le loro famiglie lungo la costa di Rocca scopre le bellezze rudi della attuale “Costa dei Trabocchi” e intuisce l’importanza e le potenzialità di lavoro che possono giungere dal turismo balneare. Nasce così la spiaggia de “Il Cavalluccio” e si pongono le basi per la valorizzazione della costa di Vallevò e della Foce.

Un profondo rapporto intimo e personale lo lega a tutta la gente, di Rocca e delle campagne,che conosce personalmente come medico e come sindaco fin dai difficili anni ’50.

Continua a frequentare spesso anche gli espatriati che raggiunge parecchie volte in Canada, invitato da quanti sono desiderosi di mantenere un legame stretto con la propria terra.

Ambientalista convinto, nel 1970 avversa con passione la realizzazione della raffineria “Sangro Chimica”, lo stabilimento petrolchimicoprogettato da Roma nella Valle del Sangro.

Fonda allora l’Associazione Anti Sangro Chimica con tutti i sindaci della zona, convincendoli dell’enorme danno economico che lo stabilimento avrebbe arrecato,senza impiegare se non pochissime persone. Una battaglia che dura cinque anni.

Oggi, al suo posto, c’è la Val di Sangro,uno dei più importanti poli industriali del Centro Sud.

Uscito dopo 40 anni dall’agone politico, nel 1980 fonda "La Medicina al Caminetto", un sodalizio medico che raggruppa mensilmente un folto gruppo di medici di base della zona frentana per trattare argomenti di grande attualità medica, ma anche di cultura, esposti da esperti provenienti da varie parti d’Italia e dall’estero.

Dal 1986, in seguito all’avvento in Abruzzo del “Mario Negri Sud”, il Laboratorio di Ricerche Farmacologiche di Santa Maria Imbaro, si adopera per facilitare l’incontro tra la nuova realtà scientifica proveniente dal Nord e l’Università di Chieti, avendone intuito le possibili difficoltà ma considerando fondamentale la collaborazione tra le due istituzioni. Grandi sarebbero state di fatti le opportunità di lavoro, di conoscenza e di aggiornamento sia per i giovani che per i medici della zona.

Nel luglio 1988 pone le basi di uno studio in Abruzzo sui rapporti fra alimentazione e ipercolesterolemia, coinvolgendo i rappresentanti della Facoltà Medica dell'Università G”. D’Annunzio", del “Mario Negri” e dei medici di base, studio portato poi a compimento dalle tre istituzioni.

Muore nel dicembre 1988, di ritorno da uno dei tanti viaggi in Canada, dove si recava spesso a trovare i suoi compatrioti che aveva aiutato ad espatriare in cerca di lavoro e sostenuto sia come medico, che come sindaco, che come amico.


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