Vaccini: "Vogliamo un piano informato, consapevole, responsabile, e non coercitivo

lun 17 luglio 2017
Cronaca di redazione
2min
Vaccini: Vogliamo un piano informato, consapevole, responsabile, e non coercitivo ©n.c.
Vaccini: Vogliamo un piano informato, consapevole, responsabile, e non coercitivo ©n.c.
TERMOLI. Genitori di Abruzzo e Molise si associano per garantire e inseguire la libertà vaccinale anche nelle due regioni. Nasce il Comilva. «Non siamo pluri-premiati scienziati, non siamo illustri dottori, non siamo famosi avvocati e anche se lo fossimo siamo prima di tutto genitori. Genitori molisani che dinanzi al decreto legge 7 giugno 2017 n.73 “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale” hanno iniziato a porsi delle domande: Cosa è meglio per i nostri figli e che messaggio pensiamo sia giusto trasmettere ai futuri cittadini della nostra società? La libertà di scelta è un diritto costituzionalmente riconosciuto e quindi alla base di una solida e sana comunità. Diritto di scegliere chi essere, cosa pensare, chi amare, che scuola frequentare, che lavoro voler intraprendere e i trattamenti sanitari a cui sottoporsi. Oggi abbiamo purtroppo, la consapevolezza che uno dei diritti fondamentali sta venendo meno, sulla pelle dei nostri figli: quello di difendere il loro corpo e di scegliere per la loro salute! Questo decreto non ci ha permesso di aprire un dibattito costruttivo sulla validità scientifica dei vaccini, ma ci ha costretto ad aprire gli occhi di fronte all’emergenza di un caso di violazione di diritti costituzionali. Siamo contrari alla conversione in legge di questo decreto perché -Nega il diritto all’istruzione. -Richiama ad un’emergenza sanitaria che in realtà non esiste o perlomeno non viene citata e spiegata nel testo del decreto. -Permette al denaro di comprare l’immunità. -Perchè al posto della coercizione abbiamo diritto ad una capillare campagna informativa. -Perchè vogliono usare i nostri bimbi come cavie: perchè l’obbligo non coinvolge automaticamente anche gli operatori sanitari e scolastici e tutti noi adulti? -Perchè i nostri figli sono considerati “gregge” e si pretende di sottoporli ad una somministrazione massiccia di vaccini senza nessun piano di prevenzione contro le possibili reazioni avverse e senza nessuna attenzione al loro stato di salure pre-vaccinale. -Perchè i medici che accolgono i dubbi dei genitori rischiano di essere radiati. -Perchè i numerosi casi in Italia di danno e morte da vaccino sono ancora oggi considerati solo casualità. Vogliamo un piano vaccinale informato, consapevole, responsabile e non coercitivo. Appena emanato il decreto Lorenzin ognuno di noi ha cercato di reperire informazioni come poteva e molti hanno avuto paura e si sono sentiti soli. Poco dopo in rete ci siamo incontrati e confrontati e l’8 luglio finalmente ci siamo uniti a Pesaro, dove abbiamo manifestato insieme a più di 100mila da tutta Italia. Ora siamo tanti, siamo forti e decisi ad andare avanti, non abbiamo più paura perché siamo Noi! Il 18 e il 24 luglio a Roma saranno due giornate decisive per le sorti di questo decreto e Noi abbiamo deciso di esserci!»

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