Consorzio di Bonifica, Amicone denuncia alla Corte dei Conti ex presidente ed ex direttore

"gravi illegalità" gio 21 giugno 2018
Cronaca di La Redazione
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Franco Amicone ©Vastoweb
Franco Amicone ©Vastoweb

VASTO. "Disavanzi di amministrazione per diversi milioni di euro, rilevanti e documentati danni patrimoniali e morali con conseguente compromissione dell'immagine e della credibilità dell'Ente; è quanto si contesta all'ex Presidente Fabrizio Marchetti e all'ex Direttore, Nicolino Sciartilli.

Nel verificare le precedenti gestioni, ho individuato gravi illegalità che ho deciso di denunciare alla Magistratura contabile avviando, contestualmente, nei confronti di Marchetti e Sciartilli un'azione risarcitoria.

Pertanto, ho inoltrato una denuncia alla Corte dei Conti affinché valuti la sussistenza di eventuali responsabilità contabili nella gestione dei due ex dirigenti. I passaggi e le irregolarità, che assumono rilevanza sulla scorretta gestione dei due ex amministratori, sono riportati in una dettagliata relazione allegata alla denuncia. Uno dei fatti più gravi e pregiudizievoli, come risulta anche da un attento e circostanziato esame operato dal Collegio Sindacale, che ha formalmente richiesto al Commissario di procedere, riguarda la procedura esecutiva consumata davanti al Tribunale di Lanciano per l'immobile, ex sede consortile, del valore di 1.519.500,00 euro. L'esproprio forzato venne attivato nel 2013 per compensare un credito di poco superiore a 3.600,00 euro. I due Dirigenti, che all'epoca rivestivano le cariche di Presidente e Direttore dell'Ente, non fecero rilevare agli Organi che gestivano la procedura che il credito era già stato interamente saldato e quindi lo stesso poteva dichiararsi estinto. L'improvvida omissione consentì le pretese di altri creditori, che agirono per altri debiti in capo al Consorzio. I due, successivamente, si disinteressarono alle procedure coattive favorendo e determinando la svendita dell'immobile a soli 320.000,00 euro.

Altrettanto dannosa fu la gestione della diga di Chiauci, per molti aspetti. In particolare, Marchetti e Sciartilli, stipularono con la società Boviar srl un contratto per la strumentazione di monitoraggio della diga, suddividendo un unico rapporto in più contratti per poter eludere l'affidamento con regolare gara d'appalto, firmando oltretutto contratti per compensi esorbitanti e fuori mercato: 39.990, 00 a quadrimestre a fronte di 13.000,00 euro per otto mesi corrisposti attualmente alla stessa società.

Altro argomento spinoso sono le consulenze: nello specifico, tra I'altro, in relazione alle convenzioni con gli ingegneri Gilda Buda e Giovanni Sportelli, responsabili dell'esercizio e della sicurezza della diga di Chiauci, Marchetti e Sciartilli avrebbero consentito, avallato e non impedito che venisse violato il decreto legge 163 del 2006, frazionando gli emolumenti in più rapporti consecutivi per contenere la cifra e non ricorrere ad un bando pubblico, duplicando oltretutto la figura unica del responsabile alla gestione e alla sicurezza della diga e riconoscendo ai due professionisti compensi esorbitanti e fuori mercato: 30mila e 50mila euro rispettivamente annui a fronte del 1.600 mensili attualmente corrisposti all'ingegnere incaricato di entrambe le funzioni; mentre per l'ingegnere sostituto, sempre obbligatorio, i Consorzio è impegnato per soli 1000,00 euro annui.

In attesa delle decisioni della magistratura contabile, è stata avviata a carico dei due ex Dirigenti l'azione per un equo risarcimento dei danni, subiti e subendi, dal Consorzio di bonifica e dagli associati."

Così, in una nota stampa, il Commissario del Consorzio di Bonifica Sud Franco Amicone

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