Chiedevano soldi alle famiglie dei defunti per la sistemazione dei feretri: in tre ai domiciliari

operazione 'eterno riposo' mer 04 luglio 2018

Vasto Arrestati un custode, un necroforo e un operaio in servizio presso il cimitero di Vasto

Cronaca di La Redazione
2min
Conferenza stampa della Polizia ©Vastoweb
Conferenza stampa della Polizia ©Vastoweb
"Operazione Eterno riposo", il video della Polizia che incastra i 3 dipendenti Comunali

VASTO. Nella mattinata odierna il personale del Commissariato di Vasto, a seguito di una complessa ed articolata attività di indagine, ha arrestato tre dipendenti comunali. L'operazione 'Eterno riposo' ha permesso di individuare i tre che incaricati di pubblico servizio presso il Cimitero di Vasto, avevano posto in essere una vera e propria attività illecita in grado di fruttare loro denaro contante, noncuranti della normativa vigente in materia e utilizzando l'Ufficio Pubblico per il loro profitto personale. Si tratta di Franco D'Ambrosio di anni 60, Antonio Recinelli di anni 65 e Luisito Lategano di anni 45, rispettivamente con funzioni di custode, necroforo e operaio. Indagati anche 14 privati accusati di aver avallato il sistema.

L'attività illecita riguardava soprattutto le operazioni di inumazione, tumulazione, esumazione ed estumulazione dei feretri, per eseguire le quali, i tre inducevano gli utenti a pagare loro somme di denaro, anziché rivolgersi al servizio Patrimonio e Demanio del Comune, per il versamento delle tariffe previste dal regolamento. Le richieste di denaro andavano dai 150 euro per la manutenzione ordinaria ai 600/700 euro per le tumulazioni e le riduzioni ossee.

II tutto per lo più avveniva all'interno del Cimitero stesso, dove i tre ricevevano gli utenti colpiti dai lutti i quali, pur di sistemare i propri defunti, accettavano di pagare in contanti le prestazioni richieste ai dipendenti comunali. A tal proposito, i dipendenti pur di lucrare denaro, acquisivano la disponibilità dei loculi attraverso attività cimiteriali irregolari, quali ad esempio ridurre in urne cinerarie i resti cadaverici anche quando lo stato degenerativo non lo consentiva, oppure tumulare più cassette nello stesso loculo, a volte anche all'insaputa dell'utente.

I primi sospetti di un'attività illecita erano comparsi a seguito dell'affissione di un cartello ai cancelli del cimitero attraverso il quale veniva denunciava la situazione. Successivamente sono partiti i controlli degli agenti di polizia che grazie ad un efficiente lavoro di indagine hanno acquisito ulteriori riscontri probatori attraverso le intercettazioni telefoniche, ambientali e video, cosi ricostruendo l'attività illecita posta in essere dagli indagati.

Alla luce dei fatti su descritti, al termine dell'attività investigativa, il GIP del Tribunale di Vasto, su richiesta del Procuratore Capo della Repubblica Dr. Giampiero Di Florio, ha emesso ordinanze di custodia cautelare, in regime degli arresti domiciliari, nei confronti dei tre dipendenti comunali responsabili del gravissimo reato di induzione indebita a dare e/o promettere utilità, compiuto in concorso tra loro, oltre che di vilipendio di cadavere ed altro.

"E' stata messa la parola fine ad un meccanismo che ledeva la collettività e che sottraeva incassi al Comune" - ha detto il procuratore Di Florio.

Ulteriori indagini saranno espletate al fine di individuare ancora ulteriori responsabilità o fatti di reato in merito, anche in relazione al danno patrimoniale subito dal Comune di Vasto.



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