L'ultimo saluto a Nico Ruzzo, don Silvio: "Era un giovane pieno di sogni e speranze"
Casalbordino Sul feretro adagiata una sciarpa della Lazio, la sua squadra del cuore
CASALBORDINO. In tanti oggi presso la Basilica di Santa Maria dei Miracoli per l'ultimo saluto a Nico Ruzzo, il giovane motociclista morto lo scorso 13 luglio in un tragico incidente in Corso Mazzini, a pochi metri da casa sua. Il 38enne ha lasciato una moglie e due bambini. Sul feretro è stata adagiata una sciarpa della Lazio, la sua squadra del cuore.
"Ricordo Nico come un ragazzo di grande entusiasmo - ha detto don Silvio durante l'omelia. Mi parlava dei suoi sogni da realizzare e delle sue speranze. Il nostro Dio non è lontano da questo dolore, in un momento in cui non ci sono risposte. Comprendere il senso della morte in questa circostanza è difficile, ma Nico vorrebbe dirci che dobbiamo vivere la nostra vita al meglio, con l'amore di Dio, tutelando l'altro e mettendo da parte la frenesia della nostra quotidianità."
Famigliari e amici hanno voluto dare l'ultimo saluto a Nico, in quello che è stato un vero e proprio dramma. "Una tragedia inspiegabile, una tragica fatalità. Ci eravamo visti poco prima dello schianto. Aveva ripreso la moto dal meccanico da poco, atroce destino. È una strage questa estate sulle strade del vastese" - questo il commento di un amico di Nico, che era anche suo vicino di casa, un commento che testimonia la difficoltà di accettare questa morte così tragica e prematura.
Presenti anche alcuni esponenti dell'Amministrazione comunale di Vasto e alcuni atleti e dirigenti della Vasto Basket.
