"Al Teatro Rossetti tutto bene" Brunori Sas ai Giovedì Rossettiani,

ven 21 aprile 2017
Cultura e Società di Paola D'Adamo
2min
Al Teatro Rossetti tutto bene Brunori Sas ai Giovedì Rossettiani, ©n.c.
Al Teatro Rossetti tutto bene Brunori Sas ai Giovedì Rossettiani, ©n.c.
"Al Teatro Rossetti tutto bene" Brunori Sas ai Giovedì Rossettiani,
VASTO. Un incontro che non ti aspetti, o almeno questa è stata forse la prima cosa che,  ha pensato ieri sera chi ha partecipato all’appuntamento con Brunori Sas per la rassegna “I giovedì Rossettiani”. Il cantautore calabrese, intervistato dal giornalista Paolo Talanca de "Il Fatto Quotidiano", ha sin dal suo ingresso sul palco mostrato un rapporto speciale con il pubblico. Brunori, baffi, barba e occhiali ha avuto per tutta la sera la battuta sempre pronta senza mai essere volgare, ma al contrario è riuscito a divertire il pubblico parlando di se stesso e della sua famiglia. “Ho cominciato a fare questo mestiere un po’ tardi –ha detto Brunori- ho fatto il primo disco a 32 anni. Per questo mestiere è un’età avanzata.  Mi piace l’idea che sto facendo un lavoro che ha a che fare con le parole, con la scrittura e mi piace il fatto di fare spettacolo, è una componente  interessante”. Parlando della eventuale partecipazione a programmi televisivi Brunori ha detto: “Mia madre mi vorrebbe ad Amici, ma quando parla con le sorelle per giustificarsi dice: Dario non va in televisione perché la sua è una musica di nicchia, per pochi”. L'artista ha sottolineato che per un musicista vivere in provincia fa la differenza. “Penso che la creatività abbia a che fare con la noia”. Ha ricordato di essere vissuto in un paese di mare che d’estate faceva 10mila abitanti e d’inverno 950. “ Ho passato degli inverni di noia incredibile. Non sapevo che fare. Io mi sono messo a suonare e creavo altri mondi che erano al di fuori di quello che stavo vivendo. La provincia ha questo valore che sembrerebbe un disvalore. Mi riconosco in Ivan Graziani, che è stato uno di quelli in grado di raccontare la provincia, anche nei suoi aspetti più truci e c’è anche l’idea che quando sei lì vorresti essere da un’altra parte e viceversa". A proposito di Renzi che ha concluso la convention a Torino citando un verso di Brunori Sas: il cantautore calabrese ha detto: “Mi è sembrato un atto di furbizia perché aveva capito che avevo intenzione di candidarmi alle primarie. Ha giocato d’anticipo –ha detto tra le risate del pubblico- io avevo questo bacino d’utenza molto forte". E poi tornado serio ha aggiunto: una citazione se corretta fa sempre piacere però volevo comunque sottolineare che un artista mai come in questo periodo deve cercare di non avere un eccessivo coinvolgimento con la politica dei partiti. E’ importante che chi fa un lavoro come il mio mantenga una grande autonomia. Non ho mai amato la canzone al servizio di un partito". Oltre all’intervista non è mancata la musica e Brunori ha interpretato alcuni dei suoi brani più famosi come: L’uomo nero, La verità e don Abbondio.
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