Spot Ricoclaun per diffondere il senso della Clownterapia

sab 12 agosto 2017
Cultura e Società di redazione
3min
Spot Ricoclaun per diffondere il senso della Clownterapia ©n.c.
Spot Ricoclaun per diffondere il senso della Clownterapia ©n.c.
Spot Ricoclaun per diffondere il senso della Clownterapia
VASTO. Con la regia di Vincenzo Scardapane di SPETTACOLAB s.r.l. l’associazione di volontariato Ricoclaun ha girato uno spot per dare in pochi secondi l’idea di cos’è la clown terapia , con i sorrisi simpatici dei tanti clown Ricoclaun, suoni, rumori, colori … per creare il divertimento di un bambino, che nello specifico è il piccolo Jean Forte. Lo spot Ricoclaun sarà proiettato durante l’evento di “Pensa, Ridi e Canta nel Cortile D’Avalos e sarà al più presto anche su Youtube. Le riprese sono state svolte presso il Centro Culturale Aldo Moro di San Salvo, e nella Pediatria dell’Ospedale di Vasto durante uno dei tanti servizi di clown terapia che l’associazione di volontariato Ricoclaun svolge nell’Ospedale di Vasto. Ma che cos'è la clownterapia? Detta anche terapia del sorriso è una tecnica di terapia d’appoggio praticata da clown volontari ospedalieri, che hanno affrontato una formazione iniziale per lavorare in ambito sanitario. per alleviarne lo stato d’ansia e la sofferenza dei ricoverati. L’ Associazione di volontariato onlus Ricoclaun, promuove la clawnterapia dal 2004 nell’ospedale di Vasto in tutti i reparti dell’ospedale di Vasto, nell’Istituto San Francesco, nella case famiglia Genova Rulli, nella Comunità Cec di Papa Giovanni XXIII di San Lorenzo, nella casa di riposo di Sant’Onofrio e organizza eventi in collaborazione con il Comune di Vasto, il prossimo sarà il 3 settembre con tanti laboratori, attività, spettacoli e il gioco “Pirati Ricoclaun all’arrembaggio dei D’Avalos con la protezione di San Nicola”. I volontari clown Ricoclaun sono persone appositamente formate, con un corso di formazione base di 30 ore più altre 100 ore annue, e che grazie alle competenze acquisite offrono la loro simpatia, gioia e la loro allegria per migliorare la degenza o il soggiorno dei ricoverati convinti che la risata possa essere una terapia alternativa. I volontari claun Ricoclaun, sono persone comuni, di ogni età e professione, che indossano un camice bianco, come quello dei medici, dipinto a colori vivaci e personalizzato con disegni attinenti al nome che il clown ha scelto per esprimere meglio la sua parte ludica. Al camice si aggiungono vari "attrezzi":spille colorate, papillon grandissimi, cravatte sgargianti, pantaloni larghi e colorati, naso rosso, stetoscopio finto, pettini giganti, burattini… Si cimentano in gag, giochi di prestigio, sculture con palloncini e così via. Li accolgono l’entusiasmo dai più piccoli e il divertito stupore degli adulti, li compensano a volte una risata, a volte il cenno di un sorriso. Non occorre essere artisti per diventare volontari clown, e neppure essere medici: è sufficiente avere voglia di giocare e di mettersi in gioco, di guardare il mondo con allegria e di donare un pò del proprio tempo. La squadra di clown che entra , sia in corsia che in altre realtà, è sempre composta da un minimo di due ad un massimo di quattro clown. Il volontario entra nel reparto “in punta di piedi” e come prima visita si reca dal personale medico o infermieristico per chiedere se è possibile in quel giorno effettuare servizio. Questo è un passo fondamentale dal momento che potrebbero esserci degenti in particolari situazioni critiche. L'ingresso nelle stanze dei pazienti avviene in modi particolari: suonando campanelli immaginari, aspettando il consenso dei bambini, o degli adulti, incastrandosi nella porta e chiedendo aiuto ai bambini per liberarsi. Una volta nella stanza ci si presenta: si chiede il nome, l'età, senza però mai riferirsi alla malattia. Questa piccola intervista serve ai clown per cominciare a conoscere il paziente. Capire il carattere del paziente bambino o adulto è molto importante perché le visite dei volontari-clown sono sempre "personalizzate". Si passa poi allo spettacolino: i clown aprono le loro borse da dove esce un'infinità di giochi come palline da giocoliere, giochi di magia, pupazzi parlanti, oggetti dai mille rumori, strumentini musicali, ecc. Inizia così una sorta di complicità tra i clown ed i pazienti che si lasciano trasportare in un mondo di fantasia evadendo dalla realtà ospedaliera. Nei reparti per adulti è spesso gradito lo spettacolino di revival musicale o giochi di intrattenimento musicale (musichiere…) anche e soprattutto in dialetto. Il giorno della visita dei volontari-clown in tutto l’ospedale regna il buon umore. Durante le visite dei Volontari-clown, i bambini ridono e i medici e le infermiere sorridono, e così anche i genitori ritrovano il coraggio di sostenere i loro figli nel cammino verso la guarigione.
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