Con Elsa Flacco e il suo "Francesco" si chiudono gli Incontri di Casa Rossetti
Vasto Ieri l'ultimo appuntamento con la presentazione di "Per Francesco, che illumina la notte"
VASTO. Si è svolto ieri pomeriggio presso la Sala Pompeo Giannantonio l'ultimo degli appuntamenti previsti dal calendario degli "Incontri di Casa Rossetti". Ospite della serata è stata la professoressa e scrittrice Elsa Flacco che ha presentato il suo libro, Per Francesco, che illumina la notte. Ad aprire l'incontro è stato il professor Gianni Oliva, direttore del Centro Europeo di Studi Rossettiani. Mario Cimini ha invece dialogato con l'autrice.
Quello di Elsa Flacco, che ha alle spalle una produzione saggistica non di poco conto, è un romanzo costruito sulla base di fatti storici documentati e di alcuni elementi di fantasia, una storia incentrata su Francesco, il Santo di Assisi e sul suo biografo, compagno e discepolo Tommaso Da Celano. L'interesse della scrittrice per gli eventi storici è stato ribadito più volte e giustifica il modus operandi della stesura dell'opera: l'obiettivo è stato quello di trasporre in forme narrative risultati di ricerche e studi personali inerenti l'arco temporale in cui si è dipanata la vicenda francescana. Una vicenda complessa che è stata intreccio di religione, cultura, politica e di infiniti aspetti che riempiono ancora oggi manuali e biografie.
"Per Francesco, che illumina la notte" racconta di Tommaso da Celano e di Giacomo da Bevagna che tornano in Italia dopo una missione in Germania per assistere Francesco negli ultimi anni della sua vita terrena, segnati da malattia e sofferenza. Un viaggio in Abruzzo che per il frate di Celano è contraddistinto da difficoltà, che emergono anche e forse sopratutto dopo la morte del suo maestro. Tanti i personaggi che prendono vita nel libro di Elsa Flacco, personaggi realmente esistiti, protagonisti di intrighi e storie appassionanti. Fra loro emerge Jacopa dei Settesoli, nobildonna e vedova romana, amica di Francesco e sorgente di nuovi e proibiti sentimenti. Un romanzo dunque in cui il riferimento a fatti realmente accaduti è imprescindibile e nel quale emerge il messaggio del Poverello di Assisi come dell'uomo che è stato pilastro di valori - prima che religiosi - decisamente umani. Ad intervallare l'esposizione dell'autrice e del suo interlocutore è stata la lettura di alcuni brani del testo.
Quello di ieri sera è stato l'ultimo degli incontri che hanno dato spazio, anche per questa edizione, ad autori abruzzesi dagli interessi più diversi, ma tutti di estrema importanza culturale e letteraria. Un'opportunità, ha detto il professor Oliva, con la quale è possibile discutere insieme ad autori locali di quelle che sono le loro fatiche letterarie, in un clima famigliare che garantisce il contatto diretto con gli ospiti.
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