Sala intitolata ad Aldo Moro: "Per lui la politica era la capacità di riconoscere l'altro"

agli ex palazzi scolastici mer 23 maggio 2018

Vasto Ospite della serata l'onorevole Fioroni che ha presentato il suo libro "Moro, il caso non è chiuso - La verità non detta"

Cultura e Società di Sara Del Vecchio
3min
Aldo Moro, inaugurazione della sala convegni ©Vastoweb
Aldo Moro, inaugurazione della sala convegni ©Vastoweb

VASTO. E' stata intitolata ad Aldo Moro la sala convegni al terzo piano degli ex edifici scolastici in Corso Italia. Allo statista democristiano rapito e ucciso dalle Brigate Rosse è stata dedicata anche una splendida raffigurazione realizzata dagli studenti di 3 A del Liceo Artistico "Pantini - Pudente", che è stata collocata proprio nell'auditorium. In occasione dell'inaugurazione di ieri pomeriggio è stato invitato l'onorevole Giuseppe Fioroni che nella passata legislatura ha presieduto la Commissione bicamerale d'indagine sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro. Subito dopo la benedizione impartita da don Domenico Spagnoli e il taglio del nastro si è svolta la presentazione del libro dal titolo "Moro, il caso non è chiuso - La verità non detta", scritto a quattro mani da Fioroni e da Maria Antonietta Calabrò.

Al tavolo dei relatori oltre all'onorevole anche Stefano Trinchese, Prorettore dell'Università di Chieti e docente di Storia Contemporanea e Mariano D'Amico, giornalista Rai.

"Per Moro la politica era la capacità di riconoscere l'altro, non una frontiera in cui ci si dichiara battaglia reciprocamente" - ha detto il prof. Trinchese provando a descrivere il lato prettamente umano di Aldo Moro che è emerso in particolare nel carteggio con la famiglia. "Lui è stato uomo e statista che è riuscito a farsi interprete della crisi italiana. Lo ricordiamo per l'elevata caratura morale che lo ha contraddistinto, per i valori che muovevano il suo operato, quello della giustizia, della pace e della laicità della politica."

Nel libro presentato ieri, fresco di stampa, gli autori hanno messo in luce le verità emerse nelle tre relazioni della nuova Commissione d'inchiesta, approvate all'unanimità in Parlamento. Il rapimento e l'uccisione di Moro assumono contorni diversi rispetto a quanto la storia ci ha fatto credere, una storia manipolata che doveva rappresentare l'unica versione possibile di una vicenda che ha cambiato le sorti dell'Italia. In questo libro non ci sono opinioni, ma sono raccontati fatti e testimonianze

"Perchè dopo 40 anni riusciamo ancora ad avere interesse per un uomo morto?" - ha esordito l'onorevole Fioroni. Perchè la morte di Aldo Moro ha cambiato la storia di oggi. Perchè le BR lo rapiscono e lo uccidono? Perchè non temono il potere e chi lo gestisce, ma temono le idee di rinnovamento che Moro portava avanti. Lui riuscì a cogliere i segni del tempo, diversamente da quanto siamo in grado di fare noi oggi. Moro era ossessionato dalla necessità di stipulare un patto con gli italiani per costruire una bussola valoriale.

Per lui gli italiani dovevano condividere l'idea di ciò che era bene ripugnando ciò che era male e procedendo tramite il voto nella stessa direzione. Oggi siamo una comunità avaloriale, dove vige la convinzione che bisogna necessariamente fregare l'altro. Lui aveva dato vita ad un processo di rigenerazione democratica che non è riuscito a portare a compimento. Lo hanno eliminato per il progetto che aveva in mente".

Nel corso del convegno Fioroni ha elencato alcune delle verità emerse con le indagini e gli studi più recenti, per esempio che chi ammazzò Moro lo fece a soli 40 centimetri di distanza e con 12 proiettili. Non morì subito perché i colpi non toccarono immediatamente gli organi vitali, ma ebbe tutto il tempo di soffrire e comprendere che stava avendo fine la sua storia.

A conclusione della serata il sindaco Menna ha consegnato ai due relatori una statuetta della Bagnante, al giornalista D'Amico un libro sulla storia di Vasto e agli studenti del "Pantini-Pudente" una targa di riconoscimento. All'incontro hanno preso parte oltre al sindaco, anche il vicesindaco Forte, l'ex sindaco Lapenna, il presidente del Consiglio Comunale Del Piano, alcuni assessori della Giunta Comunale e alcuni consiglieri di maggioranza e minoranza. Presente anche la dirigente scolastica del Liceo Artistico Maria Luisa Di Mucci, la docente Angela Ruberto e alcune autorità militari.

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