Non si legge, ma al commento non si rinuncia
Editoriale
di
Paola D'Adamo
1min
VASTO. Tutti hanno fretta e pochi trovano il tempo per leggere un articolo, ma per commentarlo, anche se non si è letto, il tempo si trova. Succede sempre più spesso infatti di trovare persone che si limitano alla sola lettura del titolo e nel commento spesso propongono delle domande le cui risposte sono scritte nel pezzo che non hanno letto. Ed è anche per questo, per la mancanza di attenzione di chi legge, che da tempo il rapporto dei siti d’informazione con commenti e commentatori è parecchio travagliato. La tendenza a commentare tutto ha permesso la nascita di una nuova figura, il top Commentator. Riconoscimento che permette di ottenere una maggiore visibilità delle proprie opinioni e il commento viene classificato con una rilevanza maggiore. Almeno per il momento, i commenti sopravvivono, ma sempre più siti decidono di passare la “patata bollente” (di chi insulta, offende e così via) a Facebook: dove chi scrive è identificabile con un nome e un cognome e soprattutto dove la responsabilità legale diventa personale se offendi, vieni chiamato tu a rispondere, non chi gestisce il sito. La prossima volta, magari se non avete avuto tempo di leggere l’articolo, prima di commentare pensateci bene.