La città dell'Aquila riceve "un pezzo" del Nobel per la Fisica

mar 03 ottobre 2017
Flash News di redazione
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La città dell'Aquila riceve un pezzo del Nobel per la Fisica ©n.c.
La città dell'Aquila riceve un pezzo del Nobel per la Fisica ©n.c.
L'AQUILA. L’Accademia Reale Svedese delle Scienze ha assegnato questa mattina il Premio Nobel per la Fisica alla scoperta delle onde gravitazionali. Tra i vincitori del Nobel, il fisico sperimentale Barry Barish, professore emerito al California Institute of Technology e membro del Comitato Scientifico del GSSI Gran Sasso Science Institute a L’Aquila. Le onde gravitazionali costituiscono uno dei capisaldi essenziali della Teoria della relatività generale formulata più di 100 anni fa da Albert Einstein e confermata sperimentalmente grazie alla collaborazione internazionale LIGO-VIRGO e al funzionamento congiunto dei 3 interferometri situati in America e in Italia. Il Nobel, parla anche aquilano: tra i firmatari dell’articolo sulla scoperta delle onde gravitazionali pubblicato su Physical Review Letters ci sono il rettore Eugenio Coccia e docenti, ricercatori e allievi del GSSI: Lorenzo Aiello (26 anni), Viviana Fafone (52), Matteo Lorenzini (39), Akshat Singhal (25), Shubhanshu Tiwari (27), Imran Khan, Gang Wang (31), Marica Branchesi (40) e Jan Harms (40) del GSSI. “Finalmente, l’atteso riconoscimento per una delle scoperte più importanti dei nostri tempi – commenta Eugenio Coccia, rettore del GSSI, da sempre nel gruppo internazionale di studiosi delle onde gravitazionali – È un’enorme soddisfazione per il GSSI annoverare il Prof. Barish tra i membri del Comitato Scientifico. La sua presenza è stata importante per l’Istituto e per i nostri ricercatori che al GSSI proseguono la ricerca sulle onde gravitazionali”. Proprio per il suo forte legame con il GSSI e con L’Aquila, il Prof. Barry Barish sarà presente in città in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico presso il GSSI il prossimo 14 novembre. La 'scoperta del secolo' sta rivoluzionando il nostro modo di guardare e studiare l’Universo e ha già ampliato il mondo della fisica e della ricerca cosmologica aprendo verso una nuova frontiera per la scienza: quella dell’astronomia gravitazionale. Le flebili perturbazioni del campo gravitazionale provocate dallo scontro di due buchi neri furono captate per la prima volta il 14 settembre 2015, alle 10:50 e 45 secondi (ora italiana) attraverso gli gli esperimenti-osservatori Virgo di Cascina (Pisa) e Ligo di Washington. Alla cooperazione internazionale hanno partecipato 1004 studiosi appartenenti a 133 istituzioni scientifiche di tutto il mondo, tra cui il GSSI. Da quel momento, sono iniziate le verifiche scientifiche e sono arrivate ulteriori rilevazioni di onde. Lo scorso 28 settembre, Virgo ha registrato la sua prima onda gravitazionale, confermando che il sistema dei tre interferometri LIGO-VIRGO è a pieno regime e pronto per localizzare gli eventi con una precisione sempre maggiore.
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