Oltre 50 milioni di euro per le imprese del Mezzogiorno con il Piano Export Sud

ven 06 ottobre 2017
Flash News di redazione
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Oltre 50 milioni di euro per le imprese del Mezzogiorno con il Piano Export Sud ©n.c.
Oltre 50 milioni di euro per le imprese del Mezzogiorno con il Piano Export Sud ©n.c.
Nuove risorse per le imprese del Mezzogiorno con il PES - Piano Export Sud II, gestito e coordinato dall’ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Si tratta di un programma di sostegno di oltre 50 milioni di euro, a valere sui fondi del PON Imprese e Competitività 2014-2020 in capo al Ministero dello Sviluppo Economico, che darà il via nell’arco di quattro anni ad un nuovo ciclo di interventi formativi e promozionali per le PMI. La sfida, dalla duplice finalità, è quella di trasformare aziende potenzialmente esportatrici in esportatori abituali e di incrementare la quota di esportazione, sul totale nazionale, ascrivibile alle Regioni del Mezzogiorno. Le PMI localizzate nelle Regioni meno sviluppate (Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia e Campania), potranno disporre della gran parte dei fondi, circa l’88%, rispetto a quelle localizzate nelle Regioni in transizione (Abruzzo, Molise, Sardegna), che hanno fatto registrare un PIL pro-capite migliore, compreso comunque tra il 75% e il 90% della media europea. Aziende target per le quali il PES apre importanti sbocchi commerciali: abbiamo condotto un’indagine su un campione rappresentativo delle oltre 8.700 coinvolte nelle annualità precedenti con ottimi esiti. L’83% del campione esaminato ha registrato, tra le aziende esportatrici, un incremento del fatturato export che in alcuni casi ha fatto registrare dei picchi rilevanti (il 14% ha più che raddoppiato in un anno) ed ha comunque aperto nuovi mercati di destinazione per il 40% dell’intero campione. Il focus degli interventi, è sui comparti considerati prioritari quali l’agro-alimentare e vini, la moda, la mobilità, l’arredo e costruzioni, l’alta tecnologia e l’energia, e saranno sviluppati secondo la logica della filiera. Secondo gli ultimi dati Istat, in termini di export questi settori hanno inciso nel 2016 per oltre 22 miliardi di Euro, con un’incidenza sul dato nazionale pari al 9,3%. Questa percentuale, sebbene in crescita rispetto all’8,7% del 2015, evidenzia ancora una scarsa diversificazione dell’orientamento geografico delle esportazioni delle Regioni del Sud, a causa della dimensione ridotta delle imprese, concentrate per oltre 50% nei Paesi UE. Determinante sarà quindi preparare le imprese del Sud ad intercettare la domanda estera in modo più strutturato e a potenziare l’azione anche nei mercati dei Paesi Terzi che mostrano tendenziali economici in crescita. “Oltre alle micro e piccole medie imprese, anche le start-up, i parchi universitari e tecnologici, i consorzi e le reti di impresa” sostiene Piergiorgio Borgogelli Direttore Generale dell’Agenzia ICEpotranno beneficiare di una serie di servizi a carattere formativo, prevalentemente a titolo gratuito, e di un programma di iniziative promozionali mirate. Un focus che mira anche ad allargare la base delle aziende esportatrici, puntando sull’internazionalizzazione progressiva come strumento prioritario di sviluppo per le MPMI. Per il nuovo PES II abbiamo quindi messo in campo 7 differenti tipologie di intervento evolute, integrando temi strategici: marketing digitale, e-commerce e sviluppo di tecnologie legate al Piano Nazionale Industria 4.0”. Gli eventi promozionali in Italia e all’estero punteranno a posizionare le aziende sulle reti di intermediazione commerciale di importatori, distributori e GDO, anello di congiunzione essenziale a far conoscere i prodotti italiani presso i consumatori stranieri. Il programma di fiere internazionali sarà favorito dall’applicazione degli aiuti de minimis mentre le azioni di incoming di operatori esteri serviranno a promuovere le vocazioni e le eccellenze dei territori, soprattutto nel comparto agro-alimentare/vini che ha fatto segnare in tutte le Regioni un trend positivo delle esportazioni nell’ultimo anno. Anche i settori più innovativi saranno sostenuti attraverso specifici format promozionali tra cui la BIAT – Borsa dell’innovazione e dell’Alta Tecnologia, giunta alla IV edizione, pensata per facilitare la commercializzazione di prodotti e brevetti e le forme di collaborazione tecnologica nei settori strategici come ICT, smart city, nano-biotecnologie, aerospazio, nuovi materiali ed energie rinnovabili. In simmetria con il Piano Nazionale 4.0, anche per la rilevanza che alcuni comparti industriali rivestono per l’economia del Mezzogiorno, le azioni terranno conto anche dei fondamenti dell’economia circolare, come modello economico alternativo di creazione di valore, che deve spingere le imprese a progettare prodotti e materiali in grado, una volta esaurita la funzione originaria, di diventare componenti di base di nuovi beni. Tra i percorsi formativi, il progetto pilota ICE Export Lab, già sperimentato con successo nel precedente PES, riguarderà l’assistenza personalizzata a PMI e start-up, con un programma di affiancamento mirato al lancio di prodotti e servizi nei mercati internazionali individuati attraverso la rete estera dell’Agenzia ICE. Un vero e proprio incubatore per quelle aziende che hanno prodotti e servizi potenzialmente collocabili all’estero, allo scopo di estendere la base delle aziende italiane esportatrici. In tutti i territori regionali, attraverso un’azione a tappeto, saranno realizzati check-up aziendali e moduli di addestramento sulle tematiche del marketing internazionale, della proprietà intellettuale e dell’e-commerce per sviluppare nuove figure manageriali.

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