Escono dal turno di notte alla Sevel e rimangono a piedi, si rompe ancora l'autobus
SAN SALVO. Difficile commentare certe notizie, vista la frequenza con cui taluni disagi si manifestano e vanno a minare ben più che l'umore di chi li deve subire e sopportare. Lavorare in fabbrica d'estate, specie nei turni di notte, non è semplice. Farlo da pendolare, con tragitti che portano ad allungare il turno di quasi due ore e mezza ancora di più.
Stamani i dipendenti Sevel di ritorno a Termoli si sono dovuti fermare per l'ennesima volta, all'altezza di San Salvo, per un guasto al motore dell'autobus a due piani dell'Atm, provocato probabilmente dall'usura dei pezzi meccanici.
Uno di loro ci ha scritto, chiedendo solidarietà giornalistica, per denunciare questo misfatto. «Buongiorno le mando la nostra colazione mattutina... ancora una volta dopo il turno di notte siamo rimasti a piedi».
L'azienda ha mandato un altro mezzo compatibile al trasporto di tutti i dipendenti pendolari e ha fatto trasbordare gli operai da un bus all'altro e dopo un altro tragitto sono arrivati a destinazione, con mero sconforto.