Rivoluzione, Marchionne lascia la guida di Fca Mascolo: grati per quello che ha fatto
ATESSA. Un fulmine a ciel sereno, davvero, quello che ha squarciato oggi il mondo della Fca e del panorama automobilistico mondiale.
Il top manager per antonomasia Sergio Marchionne, dal 2004 alla guida della Fiat e successivamente di Fca, dopo la fusione lungimirante con la Chrysler, uscirò di scena ufficialmente alle 17.30, quando sarà sostituito negli incarichi operativi che lo vedeva al vertice di diverse società, oltre che della capogruppo, tra cui la Ferrari, dove avrebbe voluto proseguire la sua avventura.
Invece, il precipitarsi di una situazione personale che lo ha visto operato a una spalla a fine giugno, anche se non ci sono conferme e commenti ufficiali a riguardo, ha portato gli azionisti di maggioranza a convocare oggi d'urgenza i Cda di Fca, Ferrari e Cnh industrial per esaminare il nodo della successione all'amministratore delegato Sergio Marchionne, visto il prolungarsi della degenza per l'intervento chirurgico.
Riferisce l'Ansa, «Indiscrezioni in tal senso sono state riportate nella notte anche dal sito specializzato Automotive News. Fonti del gruppo interpellate in merito rispondono: nessun commento».
Abbiamo interpellato il segretario regionale della Fim-Cisl Riccardo Mascolo, che analizza l'attuale scenario in clamorosa evoluzione. «Il fatto di aver anticipato le designazioni per la guida del gruppo Fca a causa dei problemi di salute dell’Ad Marchionne non ci preoccupa più di tanto in quanto i giochi erano già fatti. Adesso bisogna capire i tempi che ci vogliono per iniziare il percorso per analizzare i vari settori del gruppo in particolare le meccaniche e quindi lo stabilimento di Termoli che sviluppo avrà nel nuovo piano industriale. Siamo ansiosi perché il futuro non sarà così roseo per la nostra realtà a causa di alcuni prodotti datati dalle scelte produttive del gruppo.
Dal punto di vista umano, esprimiamo la nostra più totale solidarietà al Ceo uscente Marchionne, che in questi ultimi 14 anni ha dimostrato le sue enormi capacità nel far uscire il gruppo Fiat da prospettive fallimentari per avviarlo a essere un competitor globale. In modo particolare a Termoli siamo dispiaciuti di questa uscita di scena che si annuncia repentina, in quanto è venuto due volte a Rivolta del Re, annunciando la volontà di investire nel nostro territorio. Per questi motivi, ma non solo, ribadiamo la nostra vicinanza alla persona e gli auguriamo una pronta e risolutiva guarigione».