Scandalo rimborsi Ue, Daniela Aiuto: "Sono parte lesa e agirò legalmente"
Politica
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redazione
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BRUXELLES. Daniela Aiuto, del M5S, è tra i 6 europarlamentari europei al centro delle inchiesta portata avanti dall'Olaf, ovvero l' ufficio antifrode dell'Unione. Secondo quest'ultimo alcune decine studi sul turismo finanziati con fondi europei e commissionati dalla stessa Aiuto ad un ente esterno di consulenza, sarebbero in verità dei copia ed incolla da Wikipedia ed altri siti. "I servizi parlamentari hanno contestato alcune ricerche che ho commissionato ad una società di consulenza, perché ritenute frutto di plagio e quindi non rimborsabili dal Parlamento europeo. Ho quindi disposto la sospensione del pagamento delle fatture già emesse. Inoltre ho comunicato ai servizi parlamentari che provvederò personalmente a rimborsare le fatture già saldate. Resta inteso che agirò legalmente nei confronti della società di consulenza per il rimborso delle somme già sostenute e anche per il risarcimento di ogni ulteriore danno. Pur essendo parte lesa in questa vicenda ho dato la mia piena e totale disponibilità a collaborare con i servizi parlamentari per tutelare il Movimento 5 Stelle", afferma Daniela Aiuto sulla propria pagina ufficiale di Facebook. Con lei sono finiti nell'occhio del ciclone: Laura Agea del M5s, Lara Comi di Forza Italia, Mauro Borghezio della Lega Nord, Riccardo Nencini e Antonio Panzeri.