"Iniziate in anticipo le migrazioni delle cicogne, colpa dei cambiamenti climatici"
VASTO. "L'estate scorsa i gruccioni hanno nidificato per la prima volta in Inghilterra. E 20 anni fa, quando alcuni di loro, della specie merops apiaster, arrivarono a Punta Aderci, fu altrettanto un evento raro e clamoroso che ora avviene ormai di consueto. Questi sono chiari segnali dei cambiamenti climatici in atto e che stanno modificando le abitudini degli uccelli, ma non solo".
A spiegarlo è Stefano Taglioli, birdwatcher ed ecologista vastese con il quale abbiamo esplorato il tema delle migrazioni anticipate. Sui social tanta curiosità hanno infatti suscitato delle immagini che mostrano 3 cicogne appolaiate su dei tralicci in contrada Polercia a Cupello. Scatti che risalgono ai primi di febbraio e che dicono molto su questo.
"Le migrazioni anticipate - spiega Taglioli - sono indicatori biologici dello stato di salute del pianeta che la maggior parte delle persone tende ad ignorare. Intorno al 2008, durante uno studio sulle falene con l'università La Sapienza di Roma, trovammo all'interno della Riserva di Punta Aderci un esemplare solitamente presente in Sicilia, un'areale più settentrionale.
Per quanto riguarda la cicogna bianca è sicuramente più facile da vedere rispetto a quella nera. In questo periodo possono essere viste in stormi anche se possono essere confuse con le gru. La cicogna bianca è stata vista molto spesso a Vasto e sarebbe interessante fare un tentativo nella nostra riserva per attirare in piattaforme adatta dove invogliare a nidificare.
La tendenza ad andare sempre più a nord è dovuta proprio all'aumento delle temperature dove trovano clima ideale alla loro nidificazione. Questi cambiamenti possono causare problemi di coabitazione naturalistica con le specie autoctone. Anche nel campo botanico questo innalzamento delle temperature ha creato problemi come per l'arrivo di alcuni insetti come il famoso punteruolo rosso che attacca e distrugge le palme, le quali sono state a loro volta piantate inopportunamente nelle nostre latitudini ma ormai fanno parte del paesaggio mediterraneo costiero".