"Ndruduzion’ a li rustell’ abbruzzes": l'imperdibile poesia in dialetto di Luigi Fecondo
Vasto Ben 27 versi in dialetto e non manca la rigorosa traduzione in italiano
VASTO. "Sarebbe cosa buona e bella organizzare una grande festa regionale abruzzese degli arrosticini. Il giorno più indicato potrebbe essere davvero il 10 agosto perché è anche la festa di San Lorenzo".
Questa la proposta di Luigi Fecondo che torna ad incantare l'Abruzzo con una delle sue memorabili poesie dialettali.
Dopo il "Lumello", dedicata alla gustosa e secolare tradizione dei salumi (Leggi), e "L'Abbruzz' jiè bell'addavver" (Leggi) ispirata al fascino della nostra terra, arriva un vero e proprio inno agli arrosticini.
"Ndruduzion’ a li rustell’ abbruzzes" è il suo ultimo lavoro, pubblicato su youtube e che già sta impazzando e conquistando la rete.
Ben 27 versi in dialetto e non manca la rigorosa traduzione in italiano.
Vi proponiamo come "antipasto" la numero 20, che racconta il sacro rituale della preparazione:
"La vrac' ji'è pront
Zisi Franch la rivers
dendr'a la canalen di ferr
Nu strummend' addaver' mburtand
E cumingi' a puggià li prem' arrusticen'
Ca' li ddur, li fum' e li prifum
M'accumingin'a ffá girà tutt li sindimind..
E dop puch minut,
Li prem' arrusticen so' prunt
Ca' zisi Franch form nu bbell mazz di rustell'
e, prem di sirvirl, dendr'a na vrocch di ceramich,
lu sal fen ci iett'assopr".
Ma godetevela pure tutta, buon ascolto!