Dad alla primaria, genitori in rivolta: "Bambini chiusi in casa dopo tanti sacrifici"

Covid-19 e scuola ven 05 marzo 2021

Vasto "Per non parlare della tempistica con cui siamo stati avvertiti: il sabato sera per il lunedì mattina"

Attualità di Lea Di Scipio
2min
​Covid e didattica a distanza ©Web
​Covid e didattica a distanza ©Web

VASTO. "La Dad ha scombussolato la vita di tutti i genitori che lavorano e che per diversi motivi non sono in smart working".

A parlare è una mamma che racconta le difficoltà che le famiglie stanno affrontando in questi mesi di pandemia.

A seguito dell'ordinanza di Marsilio del 27 febbraio (Leggi), tanti i dubbi solevati anche di legittimità, soprattutto in assenza di una scadenza e di dati scientifici.

Il Consiglio di Stato, dopo un ricorso presentato da Stefano Moretti, consigliere comunale di Vasto, ha bacchettato con un decreto la Regione ordinando di indicarli prima dell'udienza davanti al Tar del 24 marzo, così come si apprende da fonti Ansa.

Il malcontento, intanto, si è riversato soprattutto nel ménage quotidiano che in poco tempo ha dovuto nuovamente riorganizzarsi adeguatamente.

"La scuola inizialmente ha speso tanto impegno nel difendere le pari opportunità. A prescindere dalla disponibilità economica di ciascun nucleo nel procurarsi i dispositivi, anche se oggi la tecnologia è a portata di tutti, grazie anche ai kit messi a disposizione dagli stessi Istituti, ciò che più manca è spesso la presenza di un adulto in casa che possa coadiuvare i bambini più piccoli nelle attività".

Così spiega questa mamma con due figli alla primaria.

"Ritengo che i miei bambini non abbiano le stesse opportunità di chi ha la fortuna di avere un proprio genitore vicino. Sia io che mio marito facciamo il giornaliero e rientriamo a casa intorno alle 18. È una situazione già di per se complicata e tutti i bambini ne stanno risentendo. Inoltre dove viviamo non c'è la fibra e la linea non ha la stessa velocità. Dov'è dunque la parità? Insomma, quello che chiedo è una maggiore collaborazione nel capire le esigenze delle famiglie messe letteralmente in croce. La mia non è un'accusa verso una scuola in particolare o tanto meno verso gli insegnanti che cercano di fare del loro meglio, però la Dad così come è organizzata è troppo invasiva rispetto alla nostra vita famigliare. Per non parlare della tempistica con cui siamo stati avvertiti: il sabato sera per il lunedì mattina. Non è tollerabile. Se la Regione aveva questa esigenza, nonostante iniziasse la zona arancione, avrebbe dovuto cominciare ad avvertirci con un minimo di anticipo nel rispetto delle professionalità dei cittadini e non dare per scontato che tutti abbiano le stesse possibilità organizzative. Ai bambini avete tolto tutto e adesso perché continuare a punirli? Mio figlio mi ha chiesto perché dopo tutti questi sforzi fatti in classe, dalle mascherine all'impossibilità di avere contatti, passarsi gli oggetti, la distanza, adesso li rinchiudono nuovamente. Non ho saputo rispondere".

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