L'omaggio ai Caduti a Montenero: la Contucci ricorda il nonno nella Brigata Maiella

Festa della Liberazione dom 25 aprile 2021
Attualità di La Redazione
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L'omaggio ai Caduti a Montenero di Bisaccia ©TermoliOnLine
L'omaggio ai Caduti a Montenero di Bisaccia ©TermoliOnLine

MONTENERO DI BISACCIA. Deposizione della corona d'alloro al Monumento dei Caduti, da parte del sindaco Simona, in occasione dell'anniversario del 25 Aprile.

Il messaggio della prima cittadina di Montenero di Bisaccia: «Non ho mai considerato la data del 25 aprile una semplice ricorrenza nazionale. L'anniversario della liberazione d'Italia dal nazifascismo mi tocca nel profondo, riportando a galla ricordi molto intimi dei miei cari e, in particolare, di mio nonno paterno. Un partigiano della Brigata Majella.

Per precisa scelta della mia famiglia ed in particolare di mia nonna, abbiamo sempre preferito gestire con molta discrezione i sentimenti, gli insegnamenti e anche il dolore che la sua morte violenta ed improvvisa hanno conseguentemente comportato.

Mio nonno Amleto, arruolatosi volontario, partì da Sulmona con il sogno di dare un futuro al nostro Paese; morì in uno scontro a fuoco a 35 anni a Montecarotto, nelle Marche, quando mio padre aveva poco più di un anno. Lasciò mia nonna vedova a 28 anni, oltre a mio padre e alle mie zie, per contribuire alla liberazione dell'Italia dal nazifascismo, combattendo per ristabilire i valori della democrazia.

Di lui ci è tornato indietro ben poco: un portafogli, qualche immagine sacra, un orologio da taschino, un paio di occhiali. Nonostante questi pochi oggetti, la sua figura è rimasta scolpita per sempre in tutti noi e nella nostra famiglia, che conserverà per sempre l’esempio del grande sacrificio che un giovane uomo come lui ha scelto di compiere, mettendo in gioco la sua vita per qualcosa in cui credeva.

La brigata Majella aveva una caratteristica: era apartitica e ci combattevano ex militari, anarchici, ebrei, repubblicani, tutti uniti dall'unico scopo di resistere e liberare l'Italia dagli oppressori.

Con la memoria rivolta a giovani come lui dobbiamo guardare al nostro futuro, avendo come fari i principi di libertà e democrazia, ispirandoci a quegli stessi valori, senza fronzoli di facciata e lavorare nell’esclusivo interesse della nostra comunità senza se e senza ma.

Auguro che i principi di verità, democrazia e libertà illuminino il nostro percorso e quello di tutti i monteneresi. La memoria del 25 Aprile va sempre onorata: che sia questa la Liberazione di tutti e l’occasione per unire il nostro Paese.

Buon 25 Aprile!»

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