L’arte e il mare accessibili a tutti: "Marinando" a Punta Penna incontra gli studenti dell'Artistico

NELLA RISERVA sab 18 settembre 2021
Attualità di Lorenzo Salerni
4min
L’arte e il mare accessibili a tutti: "Marinando" a Punta Penna incontra gli studenti dell'Artistico ©Vastoweb
L’arte e il mare accessibili a tutti: "Marinando" a Punta Penna incontra gli studenti dell'Artistico ©Vastoweb
L’arte e il mare accessibili a tutti: "Marinando" a Punta Penna incontra gli studenti dell'Artistico

VASTO. Il 18 settembre, presso la spiaggia di Punta Penna e l’oasi naturale di Punta Aderci, si è avuto l’incontro tra i protagonisti dell'associazione “Marinando” di Ravenna, Sante Ghirardi, skipper diversamente abile in carrozzina, Felice Tagliaferri, scultore non vedente, e tre classi del Liceo Artistico del polo “Pantini-Pudente”, accompagnati dal docente organizzatore Giuseppe Colangelo.

Gli studenti rispettivamente delle classi 3A, 4A e 5A, sono stati protagonisti, sotto la supervisione dello scultore, della realizzazione con le proprie mani di una scultura composta da sabbia e materiale biodegradabile. Lo skipper Ghirardi invece ha offerto la propria imbarcazione, adibita al trasporto di persone disabili, per tutti coloro che desideravano compiere un giro in mare entro le acque territoriali. L'evento ha avuto inizio alle 09:00, orario in cui i ragazzi si sono fatti trovare presso l'ingresso alla spiaggia della riserva, dove sono stati accolti dai responsabili dell'associazione in questione.

 “Marinando Ravenna Onlus “ è un’organizzazione di volontariato fondata nel 2009 da Sante Ghirardi , colpito da poliomielite agli arti inferiori nei primi mesi di vita e proprietario di un’imbarcazione a vela adatta alla propria disabilità. Alla domanda sul perché di questo nome e sulla finalità di cui essa si fa portatrice, così ha risposto : “Per me il mare è fondamentale, in quanto ha da sempre accompagnato la mia vita e poi perché, se ci pensiamo, esso è senza barriere. Può sembrare un paradosso, ma nel mare tutto sembra più facile”.  Ha aggiunto: “L’obiettivo di questa iniziativa è quello di abbattere tutti i tipi di barriere, fisiche ed in particolar modo quelle mentali. Queste sono le più difficili da annientare! L’unico modo è con associazioni come la nostra ”.  Infatti “Marinando” si adopera nell’educazione, formazione ed integrazione tramite attività ludico-sportive, legate alla marineria e all’arte, e proposte nei confronti dell’amministrazione pubblica, dove a tal proposito, Ghirardi ha affermato: ” Io ritengo che quando lo Stato costruisce un qualcosa per il disabile, lo dovrebbe fare non per quest'ultimo, ma perché esso sia utile e poi usufruibile da tutti. Questo sarebbe un grande passo in avanti. “

 Lo skipper, originario di Ravenna, ci tiene ad evidenziare come “ Marinando “ sia unica nel suo genere. L’associazione concepisce la disabilità come servizio anche per gli altri, questo perché l’imbarcazione a vela, considerato un mezzo importante in quanto si presta a tanti aspetti di integrazione sociale, dell’ormai noto romagnolo, è capace di portare sia coloro che sono affetti da disabilità sia persone che non ne hanno.

Negli ultimi anni questa associazione è diventata anche un'esposizione itinerante lungo l'Adriatico di varie sculture ai fini di promuovere l'inclusione del mare e dell'arte. Proprio qui è iniziata la collaborazione con l’artista delle “sculture non viste”, Felice Tagliaferri, affetto da cecità, che è stato per un breve periodo docente dell'accademia delle Belle Arti di Brera e ideatore di diverse mostre importanti con cui ha potuto far conoscere le sue opere, frutto della sua grandi capacità tattili.  

Lo scultore ha accompagnato gli studenti nel raccoglimento dei materiali e poi ha lavorato con loro nella realizzazione di un’opera sulla spiaggia.

“I ragazzi hanno concepito il reperimento di tronchi, conchiglie e canne e la realizzazione della scultura come un vero e proprio gioco, proprio  quello che noi vogliamo “cosi Tagliaferri ha risposto sul come hanno reagito i giovani a questa esperienza, a cui poi ha aggiunto “ Abbiamo preso tutti gli oggetti e gli abbiamo coperti con la sabbia che è stata bagnata con l’acqua del mare,  raccolta a turni tra loro. Abbiamo deciso di chiamarla Pane Dorato: pane per via dell’apparente involucro che sta a simboleggiare come l’esterno  è in un modo, mentre l’interno rappresenta ognuno noi ,  dove vi è tutto , dorato invece  per via del caro valore traslato che  vogliamo attribuirgli , ossia che così possa essere fondamentale nello sfamare milioni di famiglie”.

Al termine dell’evento i due protagonisti , prima di recuperare il busto di Dante Alighieri  che da quest’anno  accompagna tutte le loro tappe e mostre per festeggiare i 700 anni dell'illustre intellettuale , hanno voluto evidenziare il loro concetto di disabilità: “Per noi l’essere disabili non ha un'accezione negativa. Noi riteniamo che questa condizione ci dia l'opportunità di vedere la vita da un'altra prospettiva. Per questo la  consideriamo come una rinascita, una nuova vita in cui dobbiamo vivere per la seconda volta, imparando a trascorrerla  in una diversa condizione”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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