A San Salvo arriva il biotestamento, ecco come si fa

Fine vita gio 14 giugno 2018

Vasto Dal 1 giugno a San Salvo è possibile rilasciare il DAT: dichiarazione anticipate di trattamento

Attualità di Antonia Schiavarelli
4min
Nicola Artese - responsabile ufficio anagrafe di San Salvo ©Vastoweb
Nicola Artese - responsabile ufficio anagrafe di San Salvo ©Vastoweb
BIOTESTAMENTO - A San Salvo ora è possibile sottoscrivere il DAT

SAN SALVO. Dal primo giugno a San Salvo è possibile rilasciare le proprie Dichiarazioni Anticipate di Trattamento.

Nella seduta del consiglio comunale del 4 aprile 2018, il comune di San Salvo ha disciplinato il Registro delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento, il cosiddetto Testamento Biologico, diventato legge in Italia il 22 dicembre 2017, frutto di un intenso lavoro della deputata Maria Amato in commissione Affari Sociali nella scorsa legislatura.

Le Disposizioni Anticipate di Trattamento permettono al sottoscrittore in un momento della propria vita in cui è sano e lucido di disporre a quali trattamentiessere sottoposto nell’eventualità in cui dovesse trovarsi ad affrontare una malattia terminale, irreversibile o invalidante e, soprattutto, nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte anche nella consapevolezza che la sua scelta possa accelerare la fine della propria esistenza.

Il modulo per rilasciare le Disposizioni Anticipate di Trattamento è scaricabile sul sito internet del Comune di San Salvo o è possibile ritirarlo presso gli uffici dell’anagrafe del Comune.

Come si fa?

Compilare il modello è semplice, ma le domande che vengono poste al sottoscrittore hanno un peso emotivo importante.

La prima domanda posta è se si vuole essere informati sul proprio stato di salute e sulle proprie aspettative di vita, anche se fossimo affetti da malattia grave e non guaribile. Una domanda che riterremmo superflua se non fosse che troppo spesso accade che il paziente sia tenuto all’oscuro del proprio stato dai propri familiari che non vogliono turbare il suo equilibrio psicologico.

Il secondo step è la richiesta se si vuole essere informati si rischi degli esami diagnostici e delle terapie e quale persona informare.

Qualora dovessimo perdere la capacità di decidere o nel caso di impossibilità di comunicare, temporaneamente o permanentemente le nostre decisioni ai medici, ci viene chiesto di formulare i trattamenti sanitari ai quali vogliamo essere sottoposti, che potranno perdere di validità se, in piena coscienza, decidessimo di annullarle o sostituirle. Siamo chiamati a decidere che i trattamenti:

“Siano iniziati e continuati anche se il loro risultato fosse il mantenimento in uno stato di incoscienza permanente non suscettibile di recupero”o “Non siano iniziati e continuati se il loro risultato fosse il mantenimento in uno stato di incoscienza permanente e senza possibilità di recupero”;

“Siano iniziati e continuati anche se il loro risultato fosse il mantenimento in uno stato di demenza avanzata non suscettibile di recupero” o “Non siano iniziati e continuati se il loro risultato fosse il mantenimento in uno stato di demenza avanzata senza possibilità di recupero”;

“Siano iniziati e continuati anche se il loro risultato fosse il mantenimento in uno stato di paralisi con incapacità totale di comunicare verbalmente, per iscritto o grazie all’ausilio di mezzi tecnologici” o “Non siano iniziati e continuati se il loro risultato fosse il mantenimento in uno stato di paralisi con incapacità totale di comunicare verbalmente, per iscritto o grazie all’ausilio di mezzi tecnologici”.

Inoltre qualora avessimo una malattia allo stadio terminale, o una lesione cerebrale invalidante e irreversibile, o una malattia che necessiti l’utilizzo permanente di macchine o se fossi in uno stato di permanente incoscienza (coma o persistente stato vegetativo) considerata irreversibile dai medici possiamo disporre che:

“Siano intrapresi tutti i provvedimnti volti ad alleviare le mie sofferenze. Il medico può ricorrere alla sedazione palliativa profonda continua in associazione con la terapia del dolore” o “Non siano intrapresi tutti i provvedimenti volti ad alleviare le mie sofferenze. Il medico non può ricorrere alla sedazione palliativa profonda continua in associazione con la terapia del dolore”.

In caso di arresto cardio-respiratorio (nelle situazioni sopra descritte)possiamo decidere se

“Sia praticata su di me la rianimazione cardiopolmonare se ritenuta possibile dai medici curanti” o “Non Sia praticata su di me la rianimazione cardiopolmonare se ritenuta possibile dai medici curanti”;

“Voglio che mi siano praticate forme di respirazione meccanica” o “Non voglio che mi siano praticate forme di respirazione meccanica”;

“Voglio essere idratato o nutrito artificialmente” o “Non voglio essere idratato o nutrito artificialmente”;

“Voglio essere dializzato” o “Non voglio essere dializzato”;

“Voglio che siano praticati interventi di chirurgia d’urgenza” o “Non voglio che siano praticati interventi di chirurgia d’urgenza”;

“Voglio che mi siano praticate trasfusioni di sangue” o “Non voglio che mi siano praticate trasfusioni di sangue”;

“Voglio che mi siano somministrate terapie antibiotiche” o “Non voglio che mi siano somministrate terapie antibiotiche”.

Nel DAT ci viene infine chiesto di nominare un fiduciario chiamato ad intervenire qualora perdessimo la capacità di decidere o di comunicare le nostre decisioni, che si impegna a garantire lo scrupoloso rispetto delle nostre volontà espresse nel DAT.

Nel DAT è possibile inoltre comunicare se si vuole assistenza religiosa, un funerale religioso e la propria volontà a donare i propri organi per trapianti o se mettere il nostro corpo a disposizione per scopi scientifici di ricerca o didattici o se si vuole esse inumati o cremati.

Le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento di fatto applicano quanto già disposto dalla nostra Costituzione all’Articolo 32 nel quale si stabilisce chenessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”.

“Un passo avanti nel diritto all’autodeterminazione della persona libera di decidere in base alla propria visione della vita e della morte, decidendo liberamente se sottoporsi ad ogni tipo di cura oppure non accettare le terapie per prolungare la propria esistenza” ha dichiarato l’assessore Fabio Raspa che ha lavorato affinché a San Salvo questa legge venisse applicata.

Il modulo così compilato sarà registrato e depositato presso l’Ufficio anagrafe del Comune di appartenenza. In Abruzzo ad oggi sono solo quattro i comuni che hanno istituito i Registri dei Testamenti Biologici: San Salvo, Castiglione Messer Marino, Pescara e Cepagatti, secondo quanto appreso dal sito dell’Associazione Luca Coscioni che da anni si batte per il riconoscimento di questo diritto.

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