Lara, un disco per l'Abruzzo e per le donne: «Siamo forti e gentili»

musica dom 28 ottobre 2018

Vasto La cantautrice sansalvese ci racconta la sua storia

Attualità di Sara Del Vecchio
3min
Lara Molino ©Vastoweb
Lara Molino ©Vastoweb
Intervista alla cantautrice Lara Molino

SAN SALVO. “La musica è una terapia, fa cantare la tua anima, ti eleva”, è questa la profonda convinzione di Lara Molino, cantautrice sansalvese che con la sua musica ha girato il mondo. Chi è credente molto probabilmente la ricorda per essere stata la cantante ufficiale dell'Inno della Giornata mondiale della Gioventù nel 2000 "Emmanuel", che le ha permesso di cantare affianco a Papa Giovanni Paolo II sul palco di Tor Vergata e davanti a milioni di giovani. Da allora però sono passati quasi 20 anni e Lara è cresciuta molto anche musicalmente, solcando numerosissimi palchi e collezionando tanti premi (Per la sua biografia clicca qui). Lara Molino Nasce come artista pop, ma già da qualche anno si sta dedicando ad un altro genere, che si è concretizzato nel suo ultimo album "Fòrte e gendìle".

L'ABRUZZO. Il titolo di questo album richiama la definizione che il Primo Levi giornalista diede a fine '800 dell'Abruzzo, un significato ripreso dalla cantautrice sebbene un po' modificato: "Per me forti e gentili sono le donne e proprio a loro ho dedicato questo disco. Mi sono ispirata a Nicoletta Zappetti, una 90enne originaria di Lentella che ha saputo farcela nonostante i disagi e i pericoli della guerra. In Nicoletta ho visto tutte noi, perché le donne sono sempre state sottomesse e hanno dovuto faticare più degli uomini per arrivare dove volevano ed oggi la situazione non è ancora migliorata del tutto. Ecco, la donna è forte e gentile come la mia terra, l'Abruzzo dove trovi le vette aspre in contrasto con la dolcezza del mare. Questo album è stato pensato per arrivare all'estero, per raggiungere gli abruzzesi che sono dovuti emigrare".

IL DIALETTO. Questo disco ha visto la luce grazie a Michele Gazich, artista internazionale che ne è stato il produttore artistico e che ha creduto fortemente in Lara, nella sua voce e nella sua missione, quella di conservare l' "abruzzesità". Le canzoni sono in dialetto e un ruolo importante nella decisione di dedicarsi alla lingua antica lo ha rivestito il papà di Lara, Michele che è un poeta. "Da piccola leggevo e conoscevo i suoi versi in vernacolo abruzzese, poi per molto tempo mi sono interessata di altro fino a quando non ci sono tornata su. Ho dovuto studiare, fare modifiche ai testi di mio padre ai quali si sono aggiunti gli arrangiamenti di Michele Gazich. Lui mi ha stimolato a continuare su questa strada, poteva essere la mia svolta."

Un disco che è stato anche un invito ed un incoraggiamento all'Abruzzo a ripartire. A gennaio 2017 il lavoro era nella fase conclusiva, quando si verificò la tragedia di Rigopiano: "Sono stata ferma due mesi, mi sembravo fuori luogo rispetto a quello che era accaduto, era crollato tutto. Poi mio padre mi fece capire che proprio allora era necessario che continuassi su questa strada, perché dovevo qualcosa alla mia terra e alla mia gente".

LA FEDE. La fede nella vita della cantautrice e nella sua musica ha rivestito un ruolo importantissimo. "Mi hanno accusato spesso in passato di parlare troppo di Dio durante i miei concerti, magari perché lo ringraziavo per la bella serata riuscita. Ma io non posso non ringraziare Dio ogni giorno per quello che abbiamo, per il dono della vita, perchè nulla ci è dovuto e non abbiamo pagato per nascere. Dopo tanti cammini spirituali in comunità ho capito che dovevo rivolgermi a chi non aveva fede, anche se sarebbe stata più dura, anche se non avrei ricevuto gli abbracci che tanto apprezzo, anche se sarei sta accolta con meno entusiasmo."

L'AUTENTICITA'. Nella sua vita Lara ha preso tanti treni, altri li ha persi ma ci racconta di aver capito molto tardi il suo valore e ancora adesso a volte capita di non riuscire a bilanciare autostima e autocritica, un po' come molti di noi. "Mi sembrava sempre tutto scontato, ho dovuto lavorare molto sulla mia autostima. Ad oggi ritengo di essere una persona autentica, sono come mi vedi e sono così con tutti, cerco di fare tutto con il cuore, non ho paura di parlare di Dio, non ho timore di manifestare la mia gioia con ciò che sono e con la mia musica. Cerco di rimanere me stessa nonostante tutto".

PROGETTI FUTURI. Dopo essersi ripresa da una impegnativa tourée estiva, Lara ha già ripreso a lavorare, sia con la sua Associazione culturale "Nonsolomusica" in cui cerca di dare spazio ai giovani e aprirli al mondo del canto, sia con altri lavori musicali. Fra le tappe già certe dei prossimi mesi, c'è l'appuntamento al Teatro Arciliuto di Roma a gennaio, a Cagliari a febbraio alla 7° edizione di "Buon compleanno Faber", a Marzo ad Orsogna per "La terra è di chi la canta" insieme a tanti nomi importanti. La sua band è formata da lei, chitarra e voce, Giuseppe Di Falco fisarmonicista ed Eugenio Timpani violinista.

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