La magia del fuoco: stupore e calore alla Ndocciata

Molise da esportare dom 09 dicembre 2018
Attualità di Emanuele Bracone
1min
La Ndocciata di ieri ad Agnone ©Termolionline.it
La Ndocciata di ieri ad Agnone ©Termolionline.it
Ndocciata di Agnone

AGNONE. Una delle migliori edizioni della Ndocciata da quando abbiamo il privilegio di seguirle dal vivo e sono giusto dieci anni.

Patrimonio d’Italia, il sacro rito del fuoco ha dovuto mutare pelle nel corso del tempo per le sempre più stringenti norme di sicurezza che rischiano di soffocare le tradizioni, ma che vale la pena rispettare per l’incolumità di tutti e ciò che è accaduto solo due notti nelle Marche corrobora questo principio.

Non c’è più lo sfarzo di una volta, ma una macchina da guerra ben oliata, che vede amministrazione e associazioni collaborare in modo certosino per la perfetta riuscita di una delle manifestazioni simbolo del Molise. Stesso discorso per le forze dell’ordine e la protezione civile.

Tradizioni millenarie che richiamano ad Agnone, nell’Atene del Sannio, migliaia e migliaia di visitatori e camperisti, giunti da diverse regioni e la loro attesa, l’aspettativa di qualcosa di unico non è stata vana.

Le milleduecento fiaccole di abete bianco hanno trasformato il corso in un fiume di fuoco itinerante, il cui tipico scoppiettio ha riecheggiato nel silenzio, accompagnato solo da magiche note.

Con indosso la tradizionale mantellina nera e il cappello da ndocciaro, i portatori sono avanzati con passo lento quanto basta per farsi ammirare nelle gesta e nel trofeo che ingombravano le loro spalle, preceduti dai figuranti delle locali formazioni folcloriche.

Il torrente illuminato di ndocce si è via via intensificato, fino a vedere i portatori con addosso quasi due quintali di legna ardente, con le 5 contrade che si sono alternate dietro i loro stendardi: Capammonde e Capabballe, Colle Sente, Guastra, Sant'Onofrio, San Quirico.

Suggestione e meraviglia, stupore e un applauso sincero a significare la fine della fatica per questo rito primo al mondo, come ebbe a testimoniare lo stesso Giovanni Paolo II nella rappresentazione che da Agnone si spostò a piazza San Pietro poco meno di una ventina di anni fa.

Arrivederci al 24 dicembre, dove la Ndocciata verrà replicata, con circa 400 torce, tanto è la difficoltà di intagliarle, sempre per merito della Pro loco.

Per la prima volta nell'edizione dell'Immacolata, il corteo è stato anche preceduto dai figuranti del Presepe vivente, andato in scena subito dopo il falò conclusivo della Ndocciata.

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