"Mani che affogano" in Piazza Barbacani, l'installazione pro accoglienza
Vasto Arte Resistente: "Oggi c'è un mare in più, un mare di umanità"
VASTO. Continuano le installazioni artistiche nelle città abruzzesi, la protesta gentile contro le passate visite del Ministro dell'Interno Matteo Salvini e la sua politica di controllo dell'immigrazione. La prima venne fatta ad Atri durante la campagna elettorale per le regionali (LEGGI), poi a Pescara, L'Aquila, Sulmona e in tante altre piazze.
Si tratta di decine di mani di cartone rivolte verso l'alto e che "affogano" simbolicamente nel mare. Un grido di aiuto inascoltato. L'installazione è una sorta di protesta silenziosa, partita da tre artisti nel teramano, che rappresenta i vari naufragi e peripezie che i profughi affrontano quando cercano di arrivare in Europa via mare.
Si legge sulla pagina Facebook di "Arte resistente": "Anche a Vasto, in Piazza Barbacani, oggi c'è un mare in più: un mare di umanità. L'Italia, quella vera, ribolle, brulica e resiste. Basta una poesia, "La Pelle" di Gianni Rodari per scacciare la disumanità".
Quest'ultima recita: «Pelle bianca come la cera, Pelle nera come la sera, Pelle arancione come il sole, Pelle gialla come il limoneTanti colori come i fiori. Di nessuno puoi farne a meno per disegnare l’arcobaleno. Chi un sol colore amerà un cuore grigio sempre avrà».
In Piazza Barbacani è stato affisso anche un cartello con su scritto: «Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri»." (L. Milani)