Tribunale di Vasto: «Senza personale amministrativo allungata solo agonia»

L'ALLARME mer 20 febbraio 2019

Vasto Giangiacomo: «Per permettere che la macchina della giustizia funzioni servono tre componenti fondamentali: magistrati, avvocati e personale amministrativo»

Attualità di Federico Cosenza
4min
Carenza di personale al tribunale di Vasto ©vastoweb.com
Carenza di personale al tribunale di Vasto ©vastoweb.com
Bruno Giangiacomo: "Il nuovo personale assunto va a Chieti"

VASTO. Il futuro del Tribunale di Vasto è sempre più incerto. Se infatti da un lato è stata concessa una proroga fino al settembre 2021, dall'altro la carenza di personale per via dei vari pensionamenti e le mancate assunzioni stanno minando alla base il funzionamento dell'intera macchina giudiziaria. A confermare queste preoccupazioni, in un'apposita conferenza stampa, è stato il presidente del presidio vastese Bruno Giangiacomo: «Siamo ad oggi al 42% di scopertura ed entro quest’anno si arriverà al 50%. Andranno via altre tre unità del personale: attualmente abbiamo una scopertura di tredici vacanze su trentuno, che è l’organico del tribunale di Vasto; con i prossimi tre pensionamenti andremo a sedici su trentuno superando quindi il 50%. La situazione, già gravissima, diventa drammatica. Siamo in condizioni tali da essere costretti, se non a chiudere, almeno a ritardare indefinitamente alcuni servizi».

Giangiacomo ha poi aggiunto: «Le tre componenti fondamentali sono i magistrati con la polizia giudiziaria, gli avvocati e il personale. Senza uno di essi la macchina della giustizia non può funzionare perché il personale è quello che ha tutti i rapporti con l’esterno; c’è un’attività amministrativa del tribunale che il personale amministrativo gestisce ogni giorno.

Infine sullo scorrimento delle graduatorie per il personale che viene assegnato a Chieti, il presidente ha affermato:

«Questo è il bandolo della matassa. Questa situazione ha origine dal fatto che la pianta organica del personale amministrativo di Vasto non c’è più. Mentre la pianta organica dei magistrati c’è e infatti alcuni di noi sono a venuti a Vasto quando già il tribunale era sopprimendo, tant’è che siamo a pieno organico, il personale amministrativo viene mandato a Chieti perché è l’ufficio accorpante di Vasto. Questa è la primogenitura negativa di questa situazione e se non si ripristina la pianta organica del tribunale di Vasto noi ci troveremo sempre in grave difficoltà».

Il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Vasto Vittorio Melone ha parlato di agonia per il presidio vastese vista la mancanza di personale: «Il Procuratore Generale della Repubblica dottor Mennini, in occasione della sua relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2019, ha rivolto un accoratissimo appello da parte nostra al rappresentante del Ministero della Giustizia presente alla cerimonia al fine di un intervento da parte del Ministero per risolvere il problema della carenza di personale amministrativo perché la giurisdizione non può essere solo garantita dal sacrificio dei funzionari dei tribunali e delle procure, ma anche dallo Stato».

Melone ha poi spiegato le iniziative che verranno messe in campo per mettere in risalto la problematica: «Abbiamo posto all’attenzione dell’assemblea la questione della carenza del personale e ci siamo attivati sia presentando al presidente del tribunale alcuni protocolli con il coinvolgimento dei nostri dipendenti, dei tirocinanti degli studi legali e rifacendoci anche alla società civile, sia deliberando l’indizione di una giornata di astensione dall’attività di udienza, che svolgeremo sicuramente nella seconda metà del mese di marzo, e che vedrà coinvolti il personale amministrativo, i rappresentanti sindacali ed anche il mondo della politica. La politica ha infatti deciso che i nostri tribunali dovevano chiudere. La politica ora si è forse resa conto che è un errore e ha deciso la proroga prima al 2018, poi al 2020, oggi al 2021. La politica dovrà essere quindi presente per dirci cosa vorrà fare di questi tribunali, che continuano a svolgere la funzione di erogare dei servizi ed esercitare la giurisdizione in questo territorio, ma che sempre di più non riescono a rispondere alla domanda dei cittadini».

La chiusura del Tribunale di Vasto, preoccupa e non poco, ma c'è grande voglia di opporsi a tale provvedimento: « Abbiamo collaborato all’interno della Commissione Regionale Tribunali per presentare un progetto al Ministero. Speriamo di poterlo spiegare in dettaglio al ministro. Attendiamo quindi di essere nuovamente convocati dato che l’appuntamento del 10 gennaio è saltato. Noi, prima di tutto come cittadini, sentiamo il problema dell’assurdità dell’allontanamento di questi uffici e del personale che vi opera, sia da un punto di vista dei servizi garantiti alla comunità, sia per quanto riguarda il risvolto economico per le professioni. Continueremo dunque a batterci per non farlo chiudere. Per questo abbiamo anche collaborato con i colleghi di Lanciano per trovare una soluzione unitaria che, valorizzando la presenza di questi due uffici giudiziari, nella modalità che vorrà il Ministero faccia in modo che questo territorio conservi Tribunale e Procura».

L’accorpamento con Chieti è una possibilità sempre più concreta, ma Melone non è affatto convinto della validità ed efficacia di tale ipotesi: «Noi come commissione abbiamo presentato uno studio europeo per ribadire che l’efficienza di un ufficio giudiziario si perde nel momento in cui i territori amministrati sono lontani oltre cinquanta, sessanta chilometri dall’ufficio dove appunto l’attività viene coordinata. Inoltre, ritengo che le difficoltà logistiche che ne deriverebbero sono provate dalle difficoltà dei tribunali di Avezzano a Sulmona ad essere trasferiti a L’Aquila tant’è che non più tardi di un anno fa la presidente ebbe a dire che a L’Aquila va creata una cittadella giudiziaria per ospitare i tribunali accorpanti. Ciò la dice lunga su quanto sia impraticabile la strada dell’accorpamento».

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