Istituto San Francesco, i sindacati: «Non esistono dipendenti di serie A e di serie B»

La denuncia mer 20 marzo 2019

Vasto "Chiediamo alla politica di intervenire con forza e fare chiarezza, nei confronti di questi imprenditori della sanità privata"

Attualità di La Redazione
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Fondazione Padre Alberto Mileno ©Fondazione Padre Alberto Mileno
Fondazione Padre Alberto Mileno ©Fondazione Padre Alberto Mileno

VASTO. Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato sindacale: "Da anni, nonostante il contratto sia scaduto, ci battiamo per ottenere l’applicazione corretta di alcuni istituti contrattuali e finanche di qualche accordo decentrato (ad es. la banca ora); quindi l’elenco delle problematiche sollevate sarebbe lungo, per cui ci limitiamo ad elencarne qualcuna, quale la mancata consegna di calzature adeguate, la non sostituzione delle divise usurate, il lavoro notturno, l’assurdità a non voler istituire una sala mensa, del resto avevamo chiesto una stanza con un tavolino e quattro sedie.

Da tempo cerchiamo di confrontarci anche su temi come i carichi di lavoro, i trasferimenti, il cartellino aperto e la rimodulazione dei reparti in moduli da 20 posti letto, purtroppo senza avere alcun riscontro, ponendoci nelle condizioni di ricorrere ai Tribunali per far valere le proprie ragioni.

Altra questione, non meno importante, è il mancato rinnovo contrattuale, fermo da oltre 12 anni e nonostante le trattative siano state riavviate dal giugno 2017, come ben sapete, si sono interrotte a metà febbraio del corrente anno.

In effetti nel giugno del 2017, presso la sede dell’ARIS Nazionale, si è tenuto un primo incontro tra le delegazioni trattanti.

L’ARIS da subito, per quanto riguardava la parte economica della sanità privata, ha manifestato la volontà di adeguare le retribuzioni in linea con il comparto pubblico, accampando però il problema degli anni di vacanza contrattuale.

Le OO.SS. chiaramente hanno respinto tale posizione, ribadendo la necessità di tutelare i Lavoratori anche attraverso il recupero del pregresso.

Durante l’incontro l’ARIS ha comunicato che erano in corso dei contatti con l’AIOP per la ricomposizione di un tavolo unico, al fine di riunificare i CCNL per il settore sanitario e per quello socio sanitario.

Pertanto dal giugno del 2017 e fino alla rottura delle trattative, febbraio 2019, stante la indisponibilità delle controparti ARIS e AIOP a trattare, gli esecutivi unitari hanno proclamato lo stato di agitazione a partire dalle singole strutture sanitarie, per poi approdare ad una manifestazione sui territori e a livello regionale.

Denunciamo all’opinione pubblica questo vergognoso atteggiamento delle controparti che dopo oltre 12 anni di mancato rinnovo del contratto e dopo 17 mesi di trattative dichiarano di non avere risorse economiche e finanziarie da destinare al rinnovo dei contratti e al recupero dei pregressi;

ribadiamo, nel frattempo, che non esistono dipendenti di serie A e dipendenti di serie B, poiché i professionisti dei Centri di Riabilitazione RSA svolgono le stesse funzioni dei colleghi della Sanità pubblica, per cui chiediamo alla politica di intervenire con forza e fare chiarezza, nei confronti di questi imprenditori della sanità privata, in relazione a quanto viene finanziato dal pubblico per il mantenimento di queste strutture sanitarie private, al fine di ristabilire condizioni di lavoro caratterizzate da giuste ed eque pratiche contrattuali".

RSA aziendali unitarie CGIL FP Daniele Leone Antonio Del Casale. CISL FP Donato Tricase UIL FPL Domenico Fecondo Camillo Di Felice

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