Una cena al buio a Montenero di Bisaccia

L'esperienza dom 14 aprile 2019

Vasto Organizzata lo scorso dall’Unione Italiana Ciechi e il Club Satellite di Montenero di Bisaccia del Lions Club di Larino

Attualità di La Redazione
2min
La cena al buio ©Termolionline.it
La cena al buio ©Termolionline.it

MONTENERO DI BISACCIA. Una serata per la raccolta fondi con cena al buio, quella organizzata lo scorso venerdì dall’Unione Italiana Ciechi e il Club Satellite di Montenero di Bisaccia del Lions Club di Larino. Un evento solidale, il cui ricavato va a favore delle attività promosse dall’Uici.

L’incontro, presso l’Hotel “Il Poggio”, che ha visto una presenza nutrita, circa sessanta partecipanti, ha avuto inizio con una presentazione della serata da parte degli organizzatori, una vera preparazione all’approssimarsi della cena al buio con Marco Condidoro, che ha guidato i presenti verso l’obiettivo reale dell’esperienza. Non un provare la sensazione della cecità, ma sperimentare un utilizzo ampio degli altri quattro sensi. Così è iniziato il “viaggio” nel buio accompagnati, poi, da Condidoro in gruppi da quattro persone nel passaggio dalla luce al buio totale, non privi della titubanza dettata dall’incerto.

Ma la straordinarietà dell’esperienza è iniziata con il rapporto di fiducia, quasi di dipendenza, con il personale di sala a cui sono stati affidati i gruppi, camerieri formati, ciechi assoluti. Essi hanno rappresentato per i partecipanti “l’ancora di salvezza”, la voce, oltre, la presenza che ha messo i commensali in una condizione di familiarità anche nel non vedere. Un vero viaggio nel buio, ove a guidare la conviviale sono stati espressamente i quattro sensi: il tatto, l’olfatto, l’udito e il gusto, iniziato con una vera esplorazione del tavolo per avere contezza di cosa si aveva a disposizione, il tutto condiviso armoniosamente con gli altri commensali. Un’immersione nei profumi intensi, che hanno anticipato l’arrivo del cibo, accompagnati dalla curiosità espressa dal tatto per cercare di capire cosa c’era nel piatto e del “secondo te cosa stiamo mangiando?”, domanda spesso rivolta al proprio vicino. Un’esperienza intensa che ha posto i presenti in una condizione di sperimentare con più attenzione i propri sensi senza l’ausilio importante della vista, condizione che ha spronato a cercare quei contatti essenziali per scardinare le proprie paure del non vedere, punti di riferimento che col trascorrere dei minuti diventavano sempre più insostituibili.

La vera sorpresa della serata l’echeggiare delle fragorose risate nel buio della sala, risate contagiose, che nonostante, le forti riflessioni affrontate anche con la presenza narrante di Marco Condidoro, hanno dato rinforzo alla sperimentazione dei sensi. La serata è stato un momento di crescita per tutti ed ha insegnato che non esistono limiti.

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