Lia Giancristofaro sbarca in tv con “Buongiorno Regione”

cultura e società mer 16 ottobre 2019

Vasto Ogni giovedì su Rai Tre alle 7.50

Attualità di Sara Del Vecchio
3min
Lia Giancristofaro nella trasmissione "Buongiorno Regione" ©Vastoweb
Lia Giancristofaro nella trasmissione "Buongiorno Regione" ©Vastoweb

VASTO. Abbiamo già parlato di lei in più occasioni, ve l'abbiamo presentata come antropologa e docente presso l'Università “D'Annunzio” di Chieti e come donna che nonostante il perseguimento di una florida carriera lavorativa è riuscita ad occuparsi anche delle sue bambine. (Leggi) Parliamo di Lia Giancristofaro, di cui raccontiamo un nuovo successo professionale. Da qualche giorno infatti è sbarcata anche sul piccolo schermo, con un appuntamento settimanale: ogni giovedì dalle 7.50 sarà in onda su Rai Tre nella trasmissione "Buongiorno Regione" del TGR Abruzzo. Si tratta di una collaborazione a titolo di volontariato, la docente è stata infatti invitata dal caporedattore del TGR Abruzzo Paolo Pacitti.

"Lo spazio che mi hanno dedicato si chiama “Cultura e società”, un intervallo in cui osserverò e racconterò la contemporaneità a partire da luoghi che ci coinvolgono spesso in prima persona, come il Campus universitario di Chieti, qualche museo, un bar, una strada affollata."

Durante le riprese Lia si occuperà dei temi più diversi, ma di interesse comune: "Parleremo di tante questioni, del patrimonio naturale e culturale, di musei e monumenti, di boschi, foreste e litorali, ma anche di usi innovativi e di questioni umane antiche ma sempre attuali, come la vena di irrazionalità che inevitabilmente pervade tutte le società, anche quelle tecnologiche come la nostra, dove gli oroscopi, i talismani, gli amuleti, le credenze magiche, i riti portafortuna, con il loro corredo di leggende metropolitane, sono vivi e attuali più che mai."

Non è la prima volta che la docente si trova di fronte ad una telecamera, ma in questa occasione non ci saranno conduttori televisivi a farle compagnia, sarà da sola a guidare i telespettatori in viaggi sempre diversi ed entusiasmanti.

"Posso dire di essermi quasi abituata alle riprese, in passato sono stata più volte ospite, come antropologa, di Geo & Geo, di alcune trasmissioni di Rai International, di Uno Mattina e negli ultimi anni anche della trasmissione di Rai 1 “A sua Immagine”, condotta da Lorena Bianchetti."

Le collaborazioni con la Rai abruzzese sono cominciate molti anni fa, a partire dall'agosto del 2008.

"In quell'anno il caporedattore era Antonio Logozzo, ora in pensione e mi chiese di tenere, in qualità di antropologa culturale, una rubrica sul sapere popolare, che fosse però continuativa per uno o più anni nel caso in cui il riscontro del pubblico fosse stato positivo. La rubrica è andata in onda tutte le mattine da settembre del 2008 a giugno del 2009, riprendendo poi a settembre, e andando in onda quasi tutti gli anni fino al 2017, quando c’era il caporedattore Silvano Barone. Il successo fu notevole, in redazione arrivarono tanti messaggi di plauso. In quegli anni ho enunciato e commentato, in modo critico e anche ironico, oltre 900 proverbi, di cui poi ho pubblicato il resoconto, con 2 libri di “Galateo Abruzzese”. Poi ho sentito il bisogno di prendermi una pausa, anche perché questo tipo di collaborazione che per me è di tipo volontario mi richiede tempo. Non potevo trascurare il mio lavoro all’università, e nemmeno volevo rischiare di trascurare la famiglia. Quest’anno però non mi sono potuta sottrarre e ho accettato l'invito del nuovo caporedattore del TGR Abruzzo, Paolo Pacitti."

Per quanto riguarda gli studi attuali di cui si sta occupando, Lia ci racconta che continua ad interessarsi di uso sostenibile del patrimonio culturale: "Potremmo dire che osservo come la gestione dei musei possa uscire dalla pratica polverosa e sterile della conservazione fine a se stessa, e possa dunque riguardare la società intera, ma perché questo avvenga la conservazione deve essere inclusiva, sostenibile e utile per lo sviluppo locale.

In particolare, studio la gestione museale di alcuni Stati del Nordafrica, come il Marocco e la Tunisia, che hanno avuto risultati molto interessanti. Insomma, collaboro ogni giorno con antropologi nordafricani e stiamo lavorando ad un comune progetto di ricerca-azione per le aree periferiche e marginali dei nostri paesi, ad alto indice di emigrazione giovanile. Per me, è fondamentale diffondere il seme dell’apertura e del dialogo, proprio per arginare il fiume di notizie acritiche, negative e fuorvianti che in ultima analisi si traducono nella costruzione di muri tra le persone."


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