Giornata mondiale contro l’Aids: intervista alla dottoressa Maria Pina Sciotti

prevenzione lun 02 dicembre 2019

Vasto Prevenzione, terapia e incidenza della malattia sul nostro territorio

Attualità di Lea Di Scipio
3min
Giornata mondiale contro l’Aids: intervista alla dottoressa Maria Pina Sciotti ©vastoweb.com
Giornata mondiale contro l’Aids: intervista alla dottoressa Maria Pina Sciotti ©vastoweb.com

VASTO. “Non bisogna abbassare la guardia, l’Aids esiste insieme a tutte le altre malattie a trasmissione sessuale. Bisogna prevenire”.

Questo il messaggio che la dottoressa Maria Pina Sciotti, primario dell’Ospedale San Pio della città vuole comunicare in occasione della Giornata Mondiale contro l’Aids, istituita dall’OMS e che si celebra il 1 dicembre al fine di riportare l’attenzione su questo importante problema di salute pubblica.

Ci siamo recati presso il Reparto Malattie Infettive per intervistarla al fine di fare il punto della situazione sull’incidenza di questa malattia, sull’importanza della prevenzione, sulle terapie e sperimentazioni attuali.

Qual è la situazione nel nostro territorio?

Nel mondo si stimano circa 38 milioni di persone con infezione da Hiv /Aids. Dai dati dell’Istituto Superiore di Sanità risulta che in Italia, nel 2018, sono stati diagnosticati 2mila 850 nuovi casi di infezioni da Hiv, pari a 4,7 su 100.000 abitanti residenti. La maggiore incidenza si è osservata nei giovani tra i 25 e i 29 anni e di questi l’85% è di sesso maschile. Per quanto riguarda le vie di trasmissione, l’80% delle nuove infezioni è stata acquisita per via sessuale ( 41,2% per via eterosessuale, 39% negli MSM. Cioè di maschi che fanno sesso con maschi.). Per quel che riguarda i tossicodipendenti, attualmente la percentuale è molto bassa, cioè del 4%, perché nel tempo, grazie alle politiche di riduzione del danno, si è ridotta la pratica dello scambio di siringhe. Il ritardo diagnostico costituisce in Italia un grosso problema poichési arriva alla diagnosi di Infezione da HIV in fase avanzata della malattia con aumento della trasmissione del virus e della mortalità.

In Abruzzo, sempre nel 2018, ci sono stati 58 nuove diagnosi da Hiv, con un’incidenza del 4,6% su 100.000 abitanti. Il Reparto di Malattie Infettive di Vasto, cui afferisce il territorio che comprende anche Lanciano e il vicino Molise, segue attualmente 120 sieropositivi. Nel 2018 sono stati diagnosticati 13 nuovi casi, di cui 11 maschi e 2 femmine. La trasmissione del virus è dovuta a rapporti sessuali non protetti, con una percentuale del 76,9 (eterosessuali nel 46,2%, 30,7% MSM) e nel 23,1% a tossicodipendenza. Già nel primo semestre del 2019 abbiamo avuto 5 nuove infezioni. La presentazione tardiva nella nostra casistica del 2018 si è osservata nel 53 % dei casi, in linea con i dati nazionali.

In base alla sua esperienza, ravvisa ancora una scarsa conoscenza sulle modalità di trasmissione dell’HIV?

Credo di sì. Se i giovani non adottano le misure di prevenzione (preservativo) significa che esiste una sottovalutazione dei comportamenti a rischio.Con i rapporti sessuali promiscui e non protetti, è possibile il contagio di tutte le malattie a trasmissione sessuali (HIV, sifilide epatite B e C).

Il virus Hiv è presente in alcuni liquidi biologici come lo sperma, le secrezioni vaginali e il sangue. Non è presente, invece, nel sudore, nella saliva e nelle lacrime.

Per quanto riguarda le terapie, a che punto è la ricerca?

Le terapie hanno garantito nel tempo la cronicizzazione della malattia e migliorato la sopravvivenza, non l’eradicazione del virus. Attualmente sono in fase di sperimentazione clinica un vaccino preventivo, che tenterà di ridurre il contagio nelle persone ad alto rischio ed uno terapeutico. Inoltre, nel 2020 sarà disponibile una terapia per via iniettiva a lunga durata a somministrazione mensile.Oggi, comunque, c’è un’aspettativa di vita molto lunga. La terapia, che va somministrata quotidianamente, può avere tossicità sul sistema osseo, neurologico e cardiovascolare. Chi viene seguito da un centro e si cura regolarmente, ha una qualità di vita buona e viene ridotto il rischio di trasmissione. Attualmente, con una sola compressa al giorno, viene favorita l’aderenza del paziente.

È molto importante questo messaggio: se avete avuto dei rapporti sessuali a rischio non protetti, al minimo dubbio venite in ospedale a fare il test gratuito e in forma anonima.

Quanto è importante informarsi bene?

L’Aids esiste e, purtroppo, i messaggi di sensibilizzazione non occupano più il dovuto spazio nei mass-media.

L’assenza di informazione è correlata al ritardo diagnostico che può causare l’insorgere di un sistema immunitario gravemente compromesso. Una diagnosi tempestiva permette altresì di iniziare subito la terapia riducendo anche le possibilità di contagio.

Che tipo di sensibilizzazione si fa nella scuola e come possono informarsi i ragazzi?

I giovani a volte non sono molti informarti. Abbiamo constatato questa carenza nel 2017 in occasione di un intervento di educazione sanitaria su studenti delle Scuole Superiori del nostro territorio.

L’Oms raccomanda la strategia preventiva per l’HIV dell’ABC: Abstinence , Be Faithful(sii fedele), C ( condom).

Consiglio vivamente ai medici curanti di fare prevenzione, di proporre il test a tutte quelle persone che hanno o hanno avuto comportamenti a rischio.

Attualmente partecipiamo ad un progetto regionale: i giovani posso andare sulla pagina www.failtestanchetu.it e leggere delle informazioni ma, cosa più importante, possono prenotarsi per effettuare il Test presso il nostro Reparto il mercoledì dalla 14.30. Il Test, ricordo, è anonimo e gratuito.

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