Truffe online: “Sul web siamo tutti potenziali vittime”

I CONSIGLI lun 09 dicembre 2019

Vasto Intervista a Luigi Spadaccini: come evitare di cadere nelle trappole della rete

Attualità di Lea Di Scipio
5min
Truffe online: “Sul web siamo tutti potenziali vittime” ©Luigi Spadaccini - Web
Truffe online: “Sul web siamo tutti potenziali vittime” ©Luigi Spadaccini - Web

VASTO. Fake news, cyberbullismo e truffe online, queste le tematiche di grande attualità al centro di un convegno organizzato dall’Università delle Tre Età.

Tenutosi il 3 dicembre scorso, la lezione è stata condotta da Nicola D’Adamo, presidente dell’Assostampa, e da Luigi Spadaccini, Consigliere dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo.

L’evento ha avuto una grossa eco, data l’emergenza dovuta al fatto che in Internet regna un’anarchia ordinata, in quanto non esiste una autorità centrale che regolamenti cosa si può fare e cosa no, né esistono organi di vigilanza. È, quindi, demandato alla responsabilità di ognuno il buon funzionamento delle cose”, come ha spiegato Rocco Di Scipio, presidente dell’Unitre.

Abbiamo ritenuto interessante ed estremamente utile approfondire il problema delle truffe online, che colpiscono ogni giorno centinaia di utenti e che hanno riguardato anche il nostro territorio, intervistando Luigi Spadaccini.

Quali sono le truffe online più diffuse e come sono costruite, quali le principali caratteristiche?

Oggi le truffe alle quali siamo esposti sono molteplici e crescono di numero e incrementano il loro grado di sofisticazione parallelamente allo sviluppo delle tecnologie e delle tecniche di marketing. A partire dalle vendite di oggetti e dagli affitti fantasma, le principali truffe, dal phishing, la più conosciuta, al romance scam hanno tutte la stessa finalità: sottrarre denaro direttamente, tramite la richiesta di pagamenti per acquisti, servizi, anticipi, ricatti, o indirettamente, tramite la sottrazione di dati personali, coordinate bancarie e numero di carte di credito. Nella maggior parte dei casi si basano sulla capacità di ingannare gli utenti, in primis promettendo loro rimborsi o guadagni facili, oppure chiedendo di aggiornare i loro dati personali su piattaforme che pur simili alle originali sono in realtà false. Un capitolo a parte è quello dedicato ai malware come trojans e ransomware il cui attacco è, nella stragrande maggioranza dei casi, correlato ad un nostro uso superficiale della rete.

Come avvengono, può farci qualche esempio?

Emblematica è la truffa del phishing. Ti arriva una email confezionata con loghi, colori e caratteri similari a quelli di enti come l’Agenzia delle entrate, la società del gas, della luce, idrica, l’istituto bancario o finanziario con la comunicazione che devi avere un rimborso che non è stato possibile fare per problemi con il tuo account. Ti si invita a cliccare sul link riportato per aggiornare i dati e vieni dirottato su un sito con caratteristiche analoghe a quelle dei siti ufficiali delle società richiamate, ma in realtà si tratta di siti falsi. Noi introduciamo le nostre credenziali e le cediamo ad un malfattore che attraverso le stesse può risalire all’IBAN del nostro conto, ad esempio, al numero della Carta di Credito e via discorrendo.

Chi ne è la vittima più appetibile e perché?

Non è facile rispondere a questa domanda. In realtà non esiste una vittima più appetibile di un’altra. Per un truffatore del web siamo tutti potenziali vittime. È altresì vero, però, che vi sono truffe che coinvolgono maggiormente certe tipologie di persone. Ad esempio, secondo autorevoli ricerche effettuate soprattutto negli USA, quella dei biglietti online trova il suo target elettivo nei millennials, ovvero i nati dal 1981 al 1996, così come nelle truffe sentimentali (romance scam) le persone più vulnerabili sono le donne di età compresa tra i 40 e i 60 anni.

Su quali sentimenti o aspettative riescono a far leva?

I facili guadagni o dei proficui risparmi sono un bello specchietto per le allodole per chiunque, ma nelle forme più irritative di truffe si arriva persino a fare leva sulla predisposizione dell’essere umano ad aiutare il prossimo, come nel caso del fake crowfunding (piattaforme dedicate soprattutto alla raccolta fondi per startup) in cui si inseriscono storie strappalacrime per attirare la donazione volontaria degli utenti. Oppure si utilizzano i social facendo leva sul sogno delle persone di non restare sole, anzi di trovare l’amore della vita, o la mitizzazione dei cosiddetti influencer.

Come riconoscerle e come difendersi?

In primis è importante come ci si predispone all’uso della rete. La superficialità non è più ammissibile di fronte proprio alla rischiosità, e con questo non si vuole fare terrorismo psicologico, anzi. Si vuole solo spingere le persone ad un uso consapevole di internet e della tecnologia in genere di fronte a chi, invece, ne fa uno distorto e, talora, deviato. Quindi, attenzione, quando qualcosa sembra così facile da non sembrare vero quasi sempre non lo è, a cominciare dagli avvisi di rimborso andato a male e dalle offerte troppo generose. Bisogna evitare di rispondere ad email che ci esortano ad aggiornare o verificare i nostri dati e di aprire qualunque file allegato soprattutto se proveniente da email sconosciute perché spesso veicolano virus che di fatto disarmano i nostri apparecchi. Attenzione anche ai pagamenti online, da effettuare solo se l’indirizzo del sito inizia con la sigla https, che vuol dire che la transazione sta avvenendo su una connessione protetta.

Esempi di truffe nel nostro territorio ce ne sono?

In primis dobbiamo riflettere sul fatto che una truffa tecnologica può essere perpetrata non solo tramite tablet o pc, ma anche attraverso il nostro smartphone. Per fare degli esempi, in aprile di quest’anno la Polizia postale di Chieti ha lanciato l’allarme su una truffa basata su un messaggio che pare provenire da Microsoft che ti avverte che il tuo computer è bloccato e che se chiudi la pagina l’accesso al tuo computer verrà disattivato. Quindi ti si chiede il pagamento di 100,00 euro per sanare la situazione. In realtà si tratta di un avviso falso. Chiudendo la pagina si può continuare a navigare ed usare il pc, pagando regaliamo soldi a un truffatore. Oppure il caso dell’agosto scorso, quando due famiglie si sono ritrovate dinanzi ad un appartamento chiuso a Vasto Marina, che era stato affittato ad entrambe dopo un annuncio online. Ed ancora l’ultima, proprio di due settimane fa, in cui un uomo si è visto disattivare la scheda sim da un malfattore che con documenti falsi si è fatto dare un’altra scheda chiedendo la portabilità di quello stesso numero. Una volta avvenuta, il truffatore si è impossessato dei dati di home banking della vittima e gli ha svuotato il conto corrente. Insomma, tutte truffe definibili come tecnologiche. Ecco perché non bisogna mai lasciare incustoditi i nostri devices, aggiornare costantemente i loro sistemi operativi, usare un ottimo antivirus sempre aggiornato e fare copie di backup delle cose per noi importanti con regolarità.

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