«Scusa Ameri, sono Ciotti...» 60 anni di Tutto il calcio minuto per minuto

Amarcord ven 10 gennaio 2020
Attualità di Michele Trombetta
2min
Sandro Ciotti con Enrico Ameri ©calciofanpage.it
Sandro Ciotti con Enrico Ameri ©calciofanpage.it
Tutto il calcio minuto per minuto

VASTO. Un anniversario che ha attraversato generazioni di appassionati e sportivi. Tutto il calcio minuto per minuto compie oggi 60 anni.

Una rivoluzione epocale, quella radiofonica che raccontò l’allora domenica calcistica (non quello spezzatino degli ultimi anni) che ebbe subito un grande successo perché permetteva di seguire a casa seduti in poltrona lo sport più amato dagli italiani, il calcio. Permetteva soprattutto a quegli italiani che non avevano mezzi e possibilità di recarsi nelle città dove si disputavano le partite. Le voci di Roberto Bortoluzzi dalla studio centrale che coordinava, il campo centrale con Enrico Ameri subito dopoquello dove c'era “the Voice” Sandro Ciotti e poi via via tutti gli altri che si alternavano anno dopo anno. All'inizio per i primi anni la trasmissione raccontava solo i secondi tempi e quindi gli appassionati per i primi 45 minuti potevano solo soffrire nell'immaginario come potessero andare le cose, appena iniziava la trasmissione, l'Italia come per incanto si bloccava, tutti con le orecchie incollate alle radioline transistor, per sentire la voce penetrante di Ameri magari interrotta d'improvviso da quella gracchiante di Ciotti nel classico, "Scusa Ameri sono Ciotti da Milano, il Milan è passato in vantaggio, o al contrario scusa Ciotti sono Ameri, il Torino è passato in vantaggio sulla Juventus”.

Le voci dei radiocronisti in poco tempo sono divenute familiari, quel rimbalzo di emozioni che ci facevano immaginare azioni di gioco mirabolanti pur non essendo presenti allo stadio, sono stati passaggi fondamentali della nostra mia generazione, chi vi scrive quando iniziò nel ‘60 aveva 6 anni e quando iniziai a seguire le partite ricordo la scena avevamo a casa allora abitavo a Milano ed ero troppo piccolo per andare allo stadio, avevamo una di quei mobili RadioMarelli, radio con le valvole, posizionata sopra il buffet dove ci tenevamo i suppellettili e per ascoltare la radio prendevo una sedia ci salivo sopra per arrivare all'altezza dove era posizionata e stavo tutto il tempo in piedi ad ascoltare il tempo della partita, ricordo la voce del mitico Niccolò Carosio, nella finale di coppa dei Campioni giocata a Wembley dove il Milan contro il Benfica vinse per la prima volta sua e da parte di una squadra italiana la coppa, Carosio felicissimo del successo della squadra del suo amico anche di osteria, Nereo Rocco, esclamò "E adesso andiamo tutti a berci un bel wyskaccio”.

Certo oggi con il calcio spezzatino voluto dalle tv per il loro business non ha più quella poesia, quel fascino che invece sapeva trasmetterti,una trasmissione così genuina, la radio è fantasia al potere, sia per chi ascolta che può immaginarsi il meglio di tutto, ma è fantasia anche per chi trasmette. Parola di chi ha fatto una sorta di tutto il calcio minuto per minuto con il calcio locale, con le radio cittadine, narrando il calcio per radio puoi anche farlo creando immagini, e sicuramente il successo di Tutto il calcio minuto per minuto, andato avanti per 60 anni è stato soprattutto questo.

Scusa Ameri, scusa Ameri, il segreto di un grande successo.

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