Foibe: la commovente testimonianza di Magda Rover agli studenti vastesi

la memoria lun 10 febbraio 2020

Vasto Deposizione di una corona d'alloro presso il Cippo intitolato al finanziere Tommaso Saraceni

Attualità di Lea Di Scipio
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Foibe: la commovente testimonianza di Magda Rover agli studenti vastesi ©vastoweb.com
Foibe: la commovente testimonianza di Magda Rover agli studenti vastesi ©vastoweb.com

VASTO. Nel giorno in cui si commemora il ricordo delle vittime delle Foibe, degli esuli istriani, fiumani e dalmati, una corona d'alloro è stata deposta presso il Cippo intitolato al finanziere Tommaso Saraceni.

La cerimonia si è svolta stamani all'interno del largo che porta il suo nome, nel parcheggio pubblico sito tra via Vittorio Veneto e via XXIV Maggio.

In tanti hanno assistito al toccante momento del ricordo, presenti la nipote Teresa Saraceni, il sindaco di Vasto Francesco Menna, una folta rappresentanza di amministratori comunale e consiglieri di opposizione, rappresentanti delle Forze dell’ordine, le associazioni combattentistiche e d’arma, gli studenti delle classi 4 D e 4 G del Polo Liceale Pantini-Pudente, la 5 A e 5 D della primaria “Giuseppe Spataro”, la 3 B e 3 E della scuola Paolucci.

La seconda parte della mattinata si è tenuta all’interno dell’Aula del Consiglio comunale Venniti: “Non dobbiamo smarrire la consapevolezza di questo grande errore della storia del nostro paese, valorizzando però l'ideale di Europa, a partire dai suoi tratti più nobili”, ha affermato il primo cittadino citando il discorso del Presidente Mattarella.

A seguire il discorso di Marco Di Michele Marisi: “si è trattata di una pulizia etnica di coloro che avevano la sola colpa di essere italiani. Dobbiamo ricordare il dolore che i nostri nonni, padri e fratelli hanno provato nel lasciare tutto per rifugiarsi in quella Italia che non sempre seppe accogliere i propri figli e connazionali. Dolore che non è terminato con il secondo dopoguerra, ma che è durato altre decine di anni, cioè per tutto quel periodo in cui i libri di scuola sui quali abbiamo studiato, o peggio, in cui le istituzioni hanno fatto finta che quel sangue versato dai nostri connazionali non fosse mai esistito. Solo con la legge 92 del 2004, dopo un silenzio talmente assordante da diventare quasi rumoroso, si stabilì che il 10 febbraio fosse il giorno del ricordo della tragedia delle Foibe e dell'esodo istriano, fiumano e dalmata, grazie agli sforzi compiuti da pochi per far venire a galla la verità. Obiettivo soprattutto quello di cercare di costruire una Italia che sappia promettere a se stessa e poi agli altri che mai più nessun popolo debba subire nell'indifferenza e nell'ostilità dei suoi stessi connazionali. È un po' paradossale che in questo paese ci voglia una legge perché le celebrazioni abbiano il sigillo dell'ufficialità per ricordare la storia del nostro paese. Ciò significa che probabilmente non siamo quel paese che i nostri avi e quelli che hanno lasciato il sangue sul suolo che oggi calpestiamo volevano che fossimo. Oggi sicuramente è servito a scongiurare quel pericolo maggiore che è quello di dimenticare quello che siamo stati”.

Subito dopo ha preso la parola Magda Rover, nativa di Albona (Pola), ma residente a Vasto da anni.

Un breve racconto dell’orrenda esperienza che visse, testimone diretta delle atrocità subite dagli infoibati.

Magda Rover aveva solo 7 anni e viveva felicemente con i suoi genitori, entrambi maestri, e con i fratelli e le sorelle. Una vita normale, quindi, fino a quel tragico 8 settembre del 1943 in cui le truppe tedesche assunsero il controllo di Trieste, di Pola e di Fiume e i partigiani occuparono la regione, cominciando a perseguitare fascisti, oppositori politici o chiunque fosse considerato un nemico dello Stato Comunista.

I genitori vennero condotti a Pisino dove furono condannati tra altre centinaia di italiani e croati. La maggior parte di loro fu gettata nelle foibe e la stessa fine sarebbe toccata anche al padre di Magda se non fosse che si salvò grazie all'arrivo dei tedeschi.

Magda Rover ha intrapreso la stessa strada dei suoi genitori, quella dell'insegnamento: “i bambini mi hanno salvata, con loro mi sentivo al sicuro. Ragazzi, studiate perché la conoscenza salva dall’ignoranza e dall’indifferenza, dalla cattiveria e dalla menzogna”.

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