Coronavirus, le semplici mascherine chirurgiche servono a proteggere?

L'EMERGENZA gio 26 marzo 2020

Vasto "Servono poco o niente e la verità è che ogni regione fino a poco tempo fa ha tagliato fondi alla sanità"

Attualità di La Redazione
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Coronavirus ©Ragusa Oggi
Coronavirus ©Ragusa Oggi

VASTO. "Nell'emergenza Coronavirus le mascherine chirurgiche servono a proteggere gli operatori sanitari dal COVID-19.? La domanda sorge spontanea dopo che crescono i numeri degli operatori sanitari, medici, infermieri, oss, addetti alle pulizie, operatori, tecnici di laboratorio, ecc, contagiati, più di 6mila. Il 10% dei contagiati del nostro paese sono operatori sanitari.

Questa domanda nasce dal fatto che noi professionisti sanitari che operiamo in prima linea non abbiamo i Dpi previsti per garantire la nostra sicurezza. Sono numerosi i professionisti e i ricercatori ad aver espresso forti dubbi sulle linee guida dell’OMS sul tema “WHO"- Gestione clinica dell’infezione respiratoria acuta grave quando si sospetta un’infezione da nuovo coronavirus.

Da quanto appreso in questi giorni dalla voce di autorevoli ricercatori che vediamo in televisione le linee guida dell'OMS pare non siano allineate con l’aggiornamento dell' European Centre for Disease Prevention and Control e Centers for Disease Control, sulla protezione degli operatori sanitari.

Allora è vero quello che da settimane andiamo denunciando noi operatori e cioè che le mascherine chirurgiche servono praticamente a poco e che la maggior parte di Medici, Infermieri, Ostetriche, OSS, Tecnici, Addetti alle pulizie, Volontari etc. si sono ammalati perché non sono stati dotati di Dispositivi di Protezione Individuale adeguati.

Il dubbio resta, anche se nel nostro lavoro quotidiano di assistenza e cura ai malati, si capisce bene che quanto prescritto dall’OMS non corrisponde alla realtà che viviamo nelle strutture e che questa organizzazione ha aggiunto confusione a confusione, infatti in questi giorni sia in televisione che sul web girano inviti anche su utilizzo/riutilizzo di alcuni DPI, addirittura si utilizzano mascherine fai da te e sistemi di sterilizzazione e di sanificazione delle stesse.

Il bello e' che molte dirigenze sanitarie, compresi tanti assessori regionali alla sanità, si sono difesi dicendo che la dotazione di mascherine chirurgiche era prescritto dall’OMS. Ma intanto Medici, Infermieri, OSS etc. continuano ad infettarsi e a morire in una guerra al coronavirus che si poteva affrontare diversamente. La verità è che ogni regione fino a poco tempo fa ha tagliato fondi alla sanità.

In Abruzzo sono stati chiusi diversi ospedali, tagliate guardie mediche, affidati appalti nelle pulizie, assistenza ,trasporti, cup. Ecco perché ci siamo fatti trovare impreparati alla pandemia, ma anche il resto del mondo non è stato da meno. Il ritardo con cui l'OMS ha dichiarato la pandemia, paventa le difficoltà di questo organismo ma soprattutto in questa pandemia è evidente che come comunità europea, non siamo stati capaci di marciare uniti. Assistiamo al blocco delle mascherine da parte degli stati membri dell'Europa.

In questa grave emergenza quello che manca è la solidarietà tra gli stati membri, un atteggiamento questo che non fa ben sperare per il futuro. Da qui anche l'invito ai partiti di riportare le competenze della sanità a livello centrale e rivedere le convenzioni con la sanità privata.

Daniele Leone, infermiere coordinatore regionale sanità privata Abruzzo Molise.

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