Casa Lavoro, le sigle sindacali confermano lo stato di agitazione

la protesta lun 22 giugno 2020

Vasto "Non si escludono iniziative più eclatanti"

Attualità di La Redazione
2min
Incontro tra i sindacati alla Casa lavoro di Vasto ©Vastoweb
Incontro tra i sindacati alla Casa lavoro di Vasto ©Vastoweb

VASTO. "Giungono a queste OO.SS. informazioni secondo le quali vi è un progetto di assegnare alla Casa Lavoro di Vasto un considerevole numero di detenuti (una cinquantina) quale soluzione alternativa a quella attualmente e unilateralmente intrapresa, ossia che è stata individuata quale sede, quella di Vasto, per ricevere tutti gli arrestati della regione Abruzzo che devono osservare il periodo di quarantena ai fini del contenimento del contagio da COVID19.

Tale decisione, se confermata, trova il netto dissenso delle scriventi OO. SS. per le medesime ragioni per cui attualmente il personale è in stato di agitazione e conseguentemente protesta con dell’astensione della fruizione della M.O.S. fintanto non ci saranno ragionevoli provvedimenti a tutela della propria incolumità sia fisica che sanitaria.

La cronica carenza di personale, sull’ordine del 30% secondo quanto previsto dall’ultima determinazione dell’organico da parte del D.A.P. e dove le scriventi ritengono che tali stime siano fortemente al ribasso, impongono una ulteriore riflessione: l’apertura della sezione circondariale nel 2013 senza ulteriore assegnazione di altro personale. A ciò si aggiunge che tre unità saranno trasferite a breve a seguito dell’ultima mobilità nazionale. Ad oggi, non risulta alle scriventi che sia stata prevista la necessaria integrazione delle unità trasferite e non si comprendono le ragioni di questa palese e ingiustificata determinazione. Per questo si sollecita l’invio di altrettanto unità in missione presso la casa Lavoro di Vasto per sopperire alla già grave carenza di organico che si è venuta a determinarsi.

Si precisa, inoltre, che quella sezione circondariale, che ospita attualmente circa una trentina di detenuti, si presta in modo soddisfacente ai nuovi bisogni dell’Amministrazione, basta solo adibirla allo scopo senza creare ulteriore carico di lavoro al già esiguo personale. Altra problematica da tenere in considerazione è quella relativa alle traduzioni dei detenuti da e per le aule di giustizia e quelle previste per la ritraduzione dei medesimi nelle sedi di appartenenza. Tenuto conto che l’organico del Nucleo Traduzioni della Casa Lavoro di Vasto è composto da 6 unità si può facilmente comprendere che la soluzione non può essere trovata con il personale locale.

Non da ultimo l’Istituto vastese, con Decreto del Capo del DAP è stato classificato da Casa Circondariale a Casa Lavoro con annessa sezione circondariale, quindi, istituzionalmente deputato ad ospitare gli internati e non i detenuti. Si desume, di conseguenza, che l’assegnazione dei detenuti nella Casa Lavoro di Vasto, così come è avvenuto, è incompatibile con il Decreto sopra citato. Da non trascurare o sottovalutare i motivi di opportunità che sconsigliano la promiscuità delle due tipologie di ristretti.

Infine, trattandosi di provvedimenti che modificano l’organizzazione del lavoro, materia per la quale è previsto il confronto con le OO.SS., si chiede una convocazione urgente in virtù di quanto previsto dalle vigenti norme di riferimento.

Nelle more confermano lo stato di agitazione e l’astensione della fruizione della MOS, non escludendo iniziative più eclatanti qualora le prerogative delle scriventi non dovessero trovare il giusto e opportuno riscontro."

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