​Mastro Tonino impazza sui social: "Lavoro il legno da quando avevo 7 anni"

Artisti d'Abruzzo dom 02 agosto 2020

Vasto Tra le sue opere non manca nemmeno un bellissimo trabocco

Attualità di Lea Di Scipio
2min
​Mastro Tonino impazza sui social: "Lavoro il legno da quando avevo 7 anni" ©vastoweb.com
​Mastro Tonino impazza sui social: "Lavoro il legno da quando avevo 7 anni" ©vastoweb.com
​Mastro Tonino impazza sui social: "Lavoro il legno da quando avevo 7 anni"

PRETORO. “Non Petroro ma Pretoro!”.

Così Mastro Tonino ci ha immediatamente corretto quando siamo entrati nel suo laboratorio e gli abbiamo fatto qualche domanda.

Un luogo dove avviene la magia delle sue mani d’artista, instancabili e operose e che, non appena si varca la soglia, invade vista e olfatto. Ed è impossibile non emozionarsi.

Ma cominciamo dall’inizio.

Antonio Palmerio ha 89 anni ed è il simbolo di un paesino arroccato sul versante orientale della Majella e abitato da circa 800 anime. Arrivati alle porte di Petroro si riceve la calorosa accoglienza dei membri della Pro Loco che ti indicano dove andare, cosa fare e che gestiscono il Museo del Lupo, nonché l’esposizione dei lavori di Mastro Tonino.

“Se volete conoscerlo, seguite il percorso suggerito dai fusi appesi ai lampioni e lo troverete”, spiegano i cittadini.

Sì, perché qui tutti ti salutano facendoti sentire a casa e l’affetto trasmesso scatena sorrisi e scambi di battute anche tra i turisti.

In ogni angolo del borgo antico si respira un clima accogliente, ricco di storia e cultura. Arrivati in cima ci si trova davanti ad un portone di legno, piccolo e dotato di un cartello che segnala la presenza di Mastro Tonino.

Allora bussiamo e lui ci apre le porte del “suo regno”. Una stanza così colma di lavori finiti e in corso di esecuzione da non riuscirne a percepire la grandezza, ma la pienezza, quella sì. In ogni suo angolo c’è un’opera di legno da lui intagliata. Di ognuna ci spiega la genesi, il pensiero o la storia che racchiude. Dai personaggi di Omero agli imperatori Romani, dalle Basiliche di tutto il mondo, ai protagonisti delle fiabe più belle e conosciute. Non manca nemmeno un bellissimo trabocco.

E Mastro Tonino comincia a raccontarci la sua vita, il fascismo, la sua deportazione a Tivoli. Faceva il falegname e poi con la pensione quello che era stato un lavoro aveva dato vita all’arte.

“Intaglio il legno da quando avevo 7 anni, non c'era la corrente a quei tempi perciò dovevamo arrangiarci col pedale o a mano. Dopo aver lavorato con i tedeschi per 6 mesi, sono tornato a Pretoro e sono stato per 64 anni capo operaio di una ditta. Poi dalla professione è nata l'arte".

Ad oggi nemmeno Mastro Tonino conosce il numero delle opere da lui realizzate. Quello che sa è che "nella bottega non esistono orario né telefono", solo l'amore infinito per la sua passione.

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