Chiavi gettate a terra per ristoratori e titolari di palestra: "Il nuovo Dpcm ci penalizza"

IL SIT-IN lun 26 ottobre 2020

Vasto, San Salvo "Dietro ad ogni attività non essenziale, c'è la cosa più essenziale del mondo: un essere umano e la sua dignità"

Attualità di Federico Cosenza
2min
Il sit-in di protesta dei lavoratori a San Salvo Marina ©Vastoweb
Il sit-in di protesta dei lavoratori a San Salvo Marina ©Vastoweb

SAN SALVO MARINA. "Dietro ad ogni attività non essenziale, c'è la cosa più essenziale del mondo: un essere umano e la sua dignità". E' questo lo striscione affisso da parte dei titolari di attività di Vasto e San Salvo che sono scesi in piazza dopo l'ultimo Dpcm firmato da Conte ed entrato in vigore oggi (Leggi).

Un provvedimento che a detta dei manifestanti penalizza in maniera iniqua solo alcuni lavoratori e settori.

C'erano ristoratori e cuochi, gestori di palestre, e tanti altri a San Salvo Marina dove si è tenuto il sit-in di protesta pacifico.

L'organizzatore, il fotografo Antonio D'Aulerio, ha affermato: "Sono qui a manifestare sia per me che per tutti gli altri presenti. Testimoniamo che quest’ultimo Dpcm sta portando la nostra categoria all’esasperazione. Siamo stati definiti «categorie non essenziali», dimenticando che il nostro diritto al lavoro è essenziale a prescindere dalla categoria a cui si appartiene. Ogni lavoro non è fine a sé stesso. Siamo tutti piccoli pezzi di un ingranaggio perfetto.

Se si blocca la ristorazione, si fermano tante categorie: fotografi, camerieri, video maker. È questo ciò che vogliamo far capire. Il virus non ha orari o preferenze. Questa è una battaglia che si vince collettivamente rispettando le regole ma nello stesso tempo dandoci l’opportunità di poter lavorare e andare avanti. Ci aspettiamo semplicemente che il governo ci metta in condizioni di sicurezza per poter lavorare. In questi mesi abbiamo fatto grandi sacrifici e ora è giunto il momento di dire basta".

Per la categoria dei ristoratori ha preso la parola Ettore Bitritto, titolare di una attività a Vasto e che si è espresso così: "Pagheremo dazio queste chiusure anticipate. Penso che se c’è la necessità di chiudere per preservare la salute di tutti è giusto che si faccia, ma è necessario che il Governo sia rapido nell’erogare gli aiuti. Ho appena appreso che soltanto oggi i miei dodici dipendenti hanno ricevuto la cassa integrazione di aprile. Bisogna capire che dietro ogni ristoratore ci sono delle famiglie che devono essere aiutate velocemente. Temo che molte attività difficilmente riusciranno a tirarsi su dopo questo colpo di grazia".

Poi è stata la volta di Virgina Tiberio che gestisce una palestra a San Salvo: "Non riteniamo che questo provvedimento sia giusto. Dopo mesi di chiusura, abbiamo fatto tutto quanto è stato nelle nostre possibilità per adeguare l'attività alla nuova normativa per poi ritrovarci nuovamente costretti a chiudere attraverso questa comunicazione agghiacciante. Chiediamo chiarezza e tutela perché nel momento in cui veniamo chiusi non possiamo sentirci abbandonati. Non sappiamo se avremo un supporto economico. Chiediamo anche coerenza perché nell’ultimo Dpcm è previsto che l’attività nelle palestre è esclusa ma è consentita nelle aree esterne attrezzate dove normalmente non avviene sanificazione. Non sono qui soltanto per la mia attività perché le ripercussioni di questa situazione saranno generali".

A fine sit-in i manifestanti hanno gettato a terra su un telo nero le chiavi delle proprie attività in segno di protesta.

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