“Gli anziani trasmettono a noi operatori la fiducia nel futuro”

residenze per anziani in tempi di Covid dom 01 novembre 2020

Vasto Intervista a Massimo Di Risio del San Pio di Vasto sulla gestione delle residenze per anziani in tempi di Covid-19

Attualità di Lea Di Scipio
2min
“Gli anziani trasmettono a noi operatori la fiducia nel futuro” ©vastoweb.com
“Gli anziani trasmettono a noi operatori la fiducia nel futuro” ©vastoweb.com

VASTO. "Assicurare la massima attenzione nell'osservare le misure di sicurezza, dare la migliore assistenza possibile, nonché portare il sorriso". Questi gli ingredienti necessari nella gestione, in tempi di Covid, delle residenze per anziani, come spiega Massimo Di Risio del San Pio di Vasto.

Mai come in questo periodo, infatti, proprio loro stanno affrontando una prova quanto mai difficile. Qualcuno da solo nella propria casa, altri all'interno di strutture, con operatori in attività h24 che cercano di fare del proprio meglio nel proteggerli.

“I dipendenti seguono già dall'ingresso il protocollo Asl, riponendo gli indumenti in un sacchetto e le scarpe in un altro, indossano la divisa pulita che trovano già pronta e sanificata ogni giorno negli spogliatoi. Durante il turno, poi, hanno la mascherina, nuova, una visiera protettiva e guanti in maniera tale da evitare qualsiasi eventuale rischio”, racconta Di Risio.

Certo, la compagnia aiuta a trascorrere giornate che sembrano tutte uguali, senza poter avere più contatti con l'esterno. Ma l'isolamento è necessario e in questi giorni si è anche parlato dell'opportunità di misure ancora più restrittive per gli over 65, criticate aspramente da molti. Di fatto le accortezze messe in campo sono tante nella misura in cui il coronavirus SARS-Cov-2 è pericoloso per chi soffre di patologie pregresse o è molto avanti con l'età.

Chi si prende cura di loro, il "caregiver", si trova in una posizione di grande responsabilità, non solo sul fronte della salvaguardia dello stato fisico della persona, ma anche di quello psicologico.

“Il personale non si è lasciato abbattere e ha reagito con grande professionalità già dallo scorso lockdown. Cercano di mostrarsi sempre sereni e allegri soprattutto perché sono gli unici contatti che gli ospiti hanno in questo momento. Ma questo legame affettivo c’è sempre stato e a maggior ragione si sta rafforzando adesso che tutte le attività sono sospese e non possono entrare quei volontari che spesso venivano a trovarli, né gli stessi parenti. Ogni persona in più che entra in struttura potrebbe essere, infatti, un veicolo del virus. Oggi cerchiamo di coinvolgerli noi in qualche iniziativa, per fortuna abbiamo orto e giardino che ci permettono di farli divertire e tenerli impegnati. Per i familiari abbiamo sopperito a questa mancanza con le videochiamate che sono una buona soluzione. In ogni caso i nostri ospiti hanno preso coscienza di quello che sta avvenendo e hanno reagito in maniera davvero matura, spesso ricollegando la pandemia alla spagnola, avendola direttamente o indirettamente vissuta. Anzi, sono proprio loro ad aver trasmesso a noi operatori tanta serenità e fiducia nel futuro”, conclude il titolare.

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