La cattiveria dopo la tragedia, spariti nel nulla lo smartphone e un anello di Sara Favia

Miseria umana ven 04 dicembre 2020
Attualità di La Redazione
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Sara Favia ©Personale
Sara Favia ©Personale

TERMOLI. Nei giorni immediatamente successivi a quel maledetto sabato 17 ottobre, quando sulla statale 16 in un tragico incidente stradale, in territorio di San Salvo, ha strappato dagli affetti la vita della 17enne Sara Favia, ci fu un appello, con la famiglia che cercava di recuperare lo smartphone della ragazza, per i contenuti di natura affettiva contenuti al suo interno.

Appello caduto nel vuoto, ma un mese e mezzo dalla tragedia, emerge un altro inquietante particolare, quello di un anello con solitario sparito nel nulla.

Un duro monito, quello che viene proprio dai familiari di Sara:

«A distanza di nemmeno due mesi da quel 17 ottobre in cui ha perso la vita nostra figlia, invece di pensare solo alla tragedia immane che ci ha sconvolto la vita, dobbiamo di nuovo confrontarci con la cattiveria. Dopo essere tornati in possesso degli effetti personali di Sara dobbiamo confermare che il telefono cellulare non si trova e nessuno ha risposto al nostro precedente appello, per questo però le autorità giudiziarie di competenza stanno effettuando tutti i controlli necessari alla localizzazione, ma la cosa che ci ha lasciato sconcertati e senza parole, se non di disprezzo, è la mancanza di un anello che indossava Sara quella sera, un anello di un valore non solo affettivo, si tratta di un solitario che non solo per lei ma anche per la sua famiglia, in modo particolare per la mamma, era molto importante.

Sicuramente in questo momento la perdita che abbiamo avuto non è paragonabile a nessun gioiello visto che il nostro diamante più grande, quello che non si mette ad un dito ma ci riempiva la vita, quello che abbracciavamo e quello che amavamo più di qualsiasi altra cosa al mondo, non potremo più averlo… ma il disgusto che abbiamo provato nel vedere di quanti sciacalli girano in questo mondo… ci stiamo solo chiedendo chi, in un momento così tragico dove una ragazza di 17 anni aveva appena perso la vita, ha avuto il coraggio di prendersi un oggetto personale. Non ci sono parole…»

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