Morto dopo una lite al bar con il fratello, udienza aggiornata al 14 dicembre
Alto Vastese Nella prossima udienza saranno sentiti i primi 6 testimoni
CASTIGLIONE MESSER MARINO. Si è tenuta questa mattina a Lanciano la prima udienza del processo per la morte di Mario Tatangelo, l'operaio 53enne che dopo 8 mesi di lotta fu costretto ad arrendersi per via delle gravi ferite riportate alla testa dopo una caduta avvenuta in un bar di Castiglione Messer Marino. Caduta che secondo l'accusa venne provocata dal fratello Donato che è difeso dall'avvocato Antonello Cerella. Un altro fratello e una sorella della vittima, estranei ai fatti, invece si sono costituiti parte civile.
L'udienza è stata aggiornata al 14 dicembre quando saranno ascoltati i primi 6 testimoni: i 4 Carabinieri che hanno seguito le indagini ed i 2 testimoni oculari, ovvero il titolare del bar e suo figlio. Fondamentale sarà quanto emergerà anche dalla consulenza medica di cui le due parti si sono avvalse: da un lato c'è quella dell'accusa che non attribuisce nessuna responsabilità della morte ai sanitari che per 8 mesi hanno tenuto in cura l'uomo, dall'altro quella della difesa che invece potrebbe avere un parere in parte contrario e che dunque potrebbe alleggerire la posizione dell'imputato.
I FATTI. Era il 22 febbraio del 2015 quando dopo una lite all'interno di un bar di Via Torino Mario Tatangelo cadde rovinosamente a terra procurandosi una grave ferita alla testa. I Carabinieri della locale stazione, dopo aver raccolto le testimonianze, denunciarono il fratello per lesioni aggravate. Quest'ultimo in seguito alla morte di Mario venne accusato di omicidio preterintenzionale.