Tragedia di Rigopiano: «29 morti non scioperano, ma chiedono giustizia»

il processo mar 03 marzo 2020

Vasto La prossima udienza è stata rinviata al 29 novembre

Cronaca di Federico Cosenza
3min
Tragedia di Rigopiano: «29 morti non scioperano, ma chiedono giustizia» ©Vastoweb
Tragedia di Rigopiano: «29 morti non scioperano, ma chiedono giustizia» ©Vastoweb

VASTO. "29 morti non scioperano, ma chiedono giustizia", questo è uno degli striscioni che il Comitato vittime di Rigopiano ha esposto questa mattina davanti al Tribunale di Pescara. Una manifestazione silenziosa e pacifica per ribadire ancora una volta la sete di giustizia che i familiari dei 29 angeli volati in cielo chiedono per i loro parenti.

Questa mattina doveva tenersi l'udienza sui rinvii a giudizio, ma è stata rinviata per via dello sciopero delle camere penali. Mario Tinari, papà di Jessica, anche oggi era in prima linea ed ha dichiarato: "Come comitato vittime con la nostra presenza abbiamo dato un segnale, cioè quello di sollecitare gli organi giudiziari a essere più celeri e incisivi nella ricerca della verità e della giustizia. La prossima udienza é stata rinviata al 29 novembre. Oggi si è fatto solo l'appello degli avvocati e delle parti lesi presenti, poi c'è stato l'intervento del Procuratore che ha chiesto tempi più stretti al rinvio che purtroppo é slittato a fine novembre"

Il Comitato "Rigopiano in attesa del fiore" ha affermato: "La lotta di tante associazioni e di intere famiglie colpite dalle varie tragedie italiane deve avere un unico obiettivo, la riforma della giustizia e sopratutto della prescrizione. Questa parola tanto temuta da chi ogni giorno deve fare i conti con il proprio dolore, con la sete di verità e giustizia e con le paure di veder allungarsi per forza di cose i tempi per arrivare ad avere risposte concrete e definitive su quanto di più caro ed importante è rimasto nei loro cuori e nelle loro menti: rendere giustizia ai propri cari; ci preme più di tante altre.

Questa spada di Damocle non può e non deve precludere ciò che ogni genitore, figlio, fratello o sorella hanno loro giurato, trovare i responsabili della loro morte ingiusta. Per far sì che questo movimento di coscienze abbia ascolto e seguito, necessita di un’unione di intenti e di azioni per arrivare a quanto in molti sperano, una riforma che renda giustizia a tutti in tempi brevi e con assoluta certezza delle pene verso chi ha sbagliato. Oggi in occasione dell’ennesima udienza volta a decidere chi sarà chiamato ad essere giudicato, è stato indetto uno sciopero dalle camere penali. Sappiamo che chi ha aderito, avrà avuto sicuramente e giustamente interesse a far sì che questa riforma non si concretizzi mai, ma noi oggi eravamo lì comunque perché i nostri cari non scioperano, a loro è stato tolto per sempre il diritto a scioperare, loro cercano e pretendono solo Giustizia.

Oggi per molti addetti ai lavori poteva sembrare giornata persa, per altri una giornata guadagnata per allungare i tempi; per noi nonostante tutto è stata una giornata importante che ha sancito un dato di fatto fondamentale, la nostra unione e la nostra tenacia ad andare avanti nonostante gli ostacoli.

Ci siamo ritrovati tutti insieme come al solito vestiti di bianco con la foto dei nostri cari, con le stesse ansie e paure di sempre e sopratutto con gli interrogativi che da quel giorno ci poniamo: Arriveremo mai ad una giustizia esemplare e rapida per i nostri cari? Oggi quelle domande che ci tormentano hanno avuto attenzioni e seguito. Assistere al colloquio cordiale e costruttivo con il sig. Giudice che al termine dell’udienza ha parlato tranquillamente con alcuni di noi che gli chiedevano lumi sul futuro processuale, rassicurandoli sui tempi e sulle eventuali prescrizioni garantendo massimo impegno affinché ciò non avvenga, oggi e’ stata la conferma di quelle risposte che cercavamo. Un grazie anche alla Procura che ha esortato le parti a tempi più brevi per le prossime udienze e calendarizzazioni più fitte delle udienze per il rispetto di tutti. Un grazie al Comitato Nazionale per la presenza in una giornata inutile dal punto di vista giudiziario ma simbolica per il cammino che ci aspetta per i prossimi mesi. Nessun ostacolo ci potrà fermare perché saremo i primi a dimostrare che uno sciopero non ci fermerà e non potrà mai fermare le coscienze dei cittadini che pretendono giustizia dallo Stato. I nostri Angeli saranno orgogliosi di noi!"



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