Coronavirus, c'è anche un 22enne abruzzese bloccato a Wuhan

LA PREOCCUPAZIONE ven 24 gennaio 2020

Vasto Prigionieri nella la metropoli "spettrale" individuata come focolaio principale

Cronaca di La Redazione
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A sinistra i supermercati svuotati a Wuhan, a destra Lorenzo Di Berardino ©Twitter personale
A sinistra i supermercati svuotati a Wuhan, a destra Lorenzo Di Berardino ©Twitter personale

ABRUZZO. C'è anche uno studente abruzzese, del pescarese, tra le gli italiani bloccati a Wuhan, metropoli cinese in quarantena perché individuata come il focolaio principale del Coronavirus. Si tratta di un virus che ha già causato decine di vittime e fatto scattare l'allarme in tutto il mondo.

Il ragazzo è Lorenzo Di Berardino, 22 anni, che si trova in Cina da settembre per motivi di studio. Quest'ultimo sarebbe dovuto tornare in Italia, tra qualche giorno come conferma all'Ansa, ma al momento è bloccato nella città cinese. Il ragazzo, sta documentando via Twitter quello che sta succedendo nella città cinese ed ha raccontato all'Ansa che Wuhan è un luogo "spettrale":

"Sarei dovuto rientrare in Italia lunedì ma con queste nuove disposizioni la cosa molto probabilmente non sarà possibile. Come tutti gli altri abitanti della città rimaniamo in casa per quanto si può. L'unica uscita all'esterno è stata una scampagnata in un supermarket della città per fare scorta di cibo. E' una città quasi totalmente deserta. Le poche persone che si vedono per strada sono coperte dalla testa ai piedi, che poi è anche quello che abbiamo fatto anche noi per evitare in tutti i modi di essere esposti a qualsiasi tipo di rischio."

"Ho contattato l'ambasciata di Pechino e per il momento non si hanno ulteriori informazioni sulla possibilità di lasciare la città e il paese. Nei prossimi giorni ci dovrebbero essere nuove informazioni. Noi rimaniamo qui in attesa.
I molte zone della città, specialmente all'ingresso di luoghi pubblici - dice - so che si stanno predisponendo dei controlli, specialmente riguardanti la temperatura corporea. Non c'è l'obbligo di portare una mascherina ma la cosa è stata ovviamente caldamente consigliata dalle autorità cinesi e tutti lo stiamo facendo. Hanno anche consigliato determinate tipologie di maschere che funzionano meglio rispetto ad altre per il tipo di virus di cui si tratta".

"Con gli altri colleghi internazionali cerchiamo di supportarci a vicenda e di rimanere il più tranquilli possibile e di prendere tutte le precauzioni del caso. Le autorità cinesi si stanno adoperando giorno e notte per tenere la situazione il più sotto controllo possibile e noi stiamo prendendo tutte le precauzioni: rimaniamo il più possibile coperti e al chiuso, usiamo prodotti per disinfettare le mani, insomma facciamo tutto quello che in questi casi è di buon senso fare”.

(GUARDA LA TESTIMONIANZA ALL'ANSA)

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