Bronzi di Riace: “A largo della costa vastese c'e' qualcosa di prezioso”

misteri insoluti gio 23 marzo 2023

Vasto Un convegno sui “Bronzi di Riace o Bronzi di Vasto” fa riemergere un mistero lungo 50 anni

Cultura e Società di Lea Di Scipio
1min
Golfo di Vasto ©Web
Golfo di Vasto ©Web

VASTO. “La partita dei Bronzi di Riace l’abbiamo persa nel 1985, quando nella Domenica del Corriere la giornalista Ester Marconi portò alla ribalta la notizia sensazionale secondo la quale le statue erano state pescate al largo delle coste vastesi e non a Riace. Su questo si è innescata tutta una vicenda fatta di documentazione storica e scientifica. Si sono espressi ricercatori del Cnr che hanno attestato che questa possibilità era plausibile perché si pensava ad un carico partito da Ravenna e che nella zona di Fano, all’altezza del cosiddetto ‘fosso del diavolo’ fosse avvenuto qualcosa di strano. Uno strappo di reti che si ripeteva quotidianamente e che portarono dei pescatori a caccia di tonni a rinvenire questo patrimonio che ha poi valorizzato il turismo di Riace”.

A parlare è Giuseppe Forte, all’epoca direttore di TV2000 e caporedattore de “Il Tempo”, che in occasione del convegno dal titolo “Bronzi di Riace o Bronzi di Vasto”, targato Università delle Tre Età di Vasto e che si è svolto ieri nel Salone della Società Operaia, ha fornito ampi dettagli su questa “battaglia” condotta in prima persona e di cui successivamente si parlò a lungo.

Scoperti, infatti, il 16 agosto 1972 nel tratto di mar Jonio antistante il comune di Riace, dopo il loro ritrovamento vennero fuori misteri di tutti i tipi, tra cui quello che lo riporterebbe al largo di Vasto, trovato da motopescherecci calabresi. Tante le supposizioni che ne seguirono e che lo avrebbero visto trascinare con le reti fino a Riace o mediante un tir.

Ad introdurre l’evento il giornalista Nicola D’Adamo che, prima sul suo periodico Vasto Notizie e poi sul blog NoiVastesi, ha più volte trattato l’argomento.

“Sono trascorsi ben 51 anni da quella data e penso non ci sia più nulla da fare giacchè sono una risorsa inestimabile per il turismo calabrese. Probabilmente la città si sarebbe dovuta muovere in maniera diversa per rivendicare accertamenti. Dobbiamo farcene una ragione ma sono convinto che dinnanzi a Vasto c’è ancora la possibilità di trovare qualcosa di molto prezioso”, conclude Forte.

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