Halloween, padre Eugenio: «Celebrare i santi senza temere i cari defunti»
Vasto Una festa che nei secoli ha subito innumerevoli trasformazioni e ad oggi è stata deformata dal consumismo
VASTO. Il 31 ottobre si celebra la festa di Halloween, ricorrenza di origini celtiche che nel corso dei secoli si è diffusa in gran parte del mondo. Anche in Italia viene celebrata nei modi più disparati, sebbene si tratti di una festività ad oggi considerata pagana e per questo avversata dalla religione cristiana. Il significato di Halloween, che letteralmente vuol dire "Ognissanti", è mutato a seconda delle popolazioni e delle culture e le sue origini sono avvolte nel mistero.
La versione più comune vuole che i Celti vivessero il 31 di ottobre come occasione per salutare l'estate che stava terminando, prima di addentrarsi nella parte più buia dell'anno che cominciava appunto il 1° novembre. In questo momento di passaggio ricco di significati folkloristici si credeva che potesse esserci un punto di incontro fra il regno dei vivi e quello dei morti, particolarmente onorati in questa fase propizia.
Si tratta dunque di una festa la cui influenza è stata poi recepita anche dalla religione cristiana che ne ha inteso celebrare l'aspetto inerente le figure dei Santi e il culto dei defunti. In America a partire del'800 a causa di possenti flussi migratori, Halloween si trasformò ulteriormente, assumendo connotazioni più macabre e oscure rispetto alle origini.
Abbiamo chiesto a padre Eugenio come vivere al meglio questa giornata, secondo il significato che le era stato attribuito dal cristianesimo:
"Negli ultimi tempi le feste cristiane vengono strumentalizzate dal consumismo e Halloween fa parte di queste, è una festa le cui origini religiose sono state deformate. C'è il riferimento all'aldilà, alle streghe, alla zucca che rappresenta il simbolo di un teschio umano e quindi sotto questo aspetto si tratta di una festa pagana. Per vivere bene questa giornata occorre ricordare che come cristiani dobbiamo puntare alla santità, guardare ai santi come a modelli da imitare e non averne paura, non temere le persone care defunte ma essere consapevoli che dopo la morte c'è la vita eterna. Dopo la morte ci ritroveremo con i cari defunti e con i santi che hanno già raggiunto la gloria del Cielo".
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